Dopo il parere positivo espresso lo scorso mese dalla Conferenza permanente sul progetto di riparazione post sisma, la Struttura commissariale sisma 2016 ha appena destinato alla Chiesa della Madonna del Ponte, ad Ascoli Piceno, un contributo di oltre 224 mila euro. Altri 723 mila euro sono stati invece destinati a interventi di recupero e riparazione di due edifici di culto del maceratese, l’Abbazia di San Firmano, nel Comune di Montelupone, alla quale andranno 275 mila euro e della Chiesa del SS. Sacramento di Macerata, che riceverà una somma pari a 438 mila euro. Nello specifico, rende noto l’Ufficio stampa del Commissario Guido Castelli, le risorse destinate alla Madonna del Ponte, nel centro storico del capoluogo piceno, si compongono di 200 mila euro di finanziamento a cui vanno aggiunti 24 mila euro, somma finalizzata a rispondere all’aumento dei costi delle materie prime nella ricostruzione. Soggetto attuatore dei lavori è la Diocesi di Ascoli Piceno. Le risorse per compiere i lavori presso l’Abbazia di San Firmano saranno messe a disposizione della Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, in qualità di soggetto attuatore. Il contributo di 438 mila euro mila euro alla chiesa del SS. Sacramento di Macerata è finalizzato agli interventi di miglioramento sismico e restauro dell’edificio di culto e per la demolizione e ricostruzione dell’annesso locale tecnico annesso. Le risorse saranno messe a disposizione dell’Ente religioso provincia picena dei Frati Minori Cappuccini, in qualità di soggetto attuatore, e si vanno ad aggiungere ai 730 mila euro già precedentemente stanziati per rispondere all’aumento dei costi delle materie prime nella ricostruzione, così come previsto dall’Ordinanza n. 126 del 2022. Per il Commissario al sisma 2016 Guido Castelli il recupero dei luoghi di culto è “uno dei tanti segnali del cambio di passo che stiamo imprimendo alla ricostruzione e di un ritmo nell’attività lavorativa che non ammette soste. Un’accelerazione resa possibile dalla costante collaborazione con il Presidente Francesco Acquaroli e l’Ufficio speciale per la ricostruzione. Le nostre chiese, abbazie, monasteri, sono parte della nostra storia, occuparcene significa prendersi cura anche della nostra identità”.