“Sono molto orgoglioso dell’IA Act, sapendo che riguarda l’Unione europea, e la cosa in cui l’Unione europea è più forte, cioè la tutela dei consumatori”. Lo ha detto padre Paolo Benanti, professore straordinario alla Pontificia Università Gregoriana e presidente della Commissione per l’intelligenza artificiale del Dipartimento per l’informazione e l’editoria, nonché consulente di Papa Francesco per l’intelligenza artificiale, intervenendo alla seconda giornata del Convegno degli ambasciatori dell’Ordine di Malta, in corso a Roma, presso la Villa Magistrale all’Aventino. “L’IA Act – ha precisato l’esperto – non vuol essere un regolamento globale sull’intelligenza artificiale, ma il fatto che i miei dati biometrici appartengano a me e non alla prima telecamera che posso incrociare è un fatto molto importante”. Quanto a iniziative come la Gesda, il summit di Ginevra, Benanti ha fatto notare che “mettere la tecnologia in dialogo con la diplomazia significa mettere al corrente la società delle trasformazioni in atto, dando di esse una anticipazione. E questo è un fatto molto positivo”.