Papa Francesco: “pregare per la fine delle guerre, pensiero accorato all’amato popolo del Burkina Faso”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Tutti gli sforzi verso la piena unità sono chiamati a seguire lo stesso percorso di Paolo, a mettere da parte la centralità delle nostre idee per cercare la voce del Signore e lasciare iniziativa e spazio a Lui”. Così il Papa durante la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di san Paolo Apostolo, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura: “Mentre preghiamo insieme riconosciamo, ciascuno a partire da sé stesso, che abbiamo bisogno di convertirci, di permettere al Signore di cambiarci il cuore. Questa è la via: camminare insieme e servire insieme, mettendo la preghiera al primo posto”. Rivolgendosi ai rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma, il Santo Padre ha invitato a pregare san Paolo dicendo “Che cosa dobbiamo fare, Signore?”: “E nel porre la domanda c’è già una risposta, perché la prima risposta è la preghiera. Pregare per l’unità è il primo compito del nostro cammino. Ed è un compito santo, perché è stare in comunione con il Signore, che per l’unità ha anzitutto pregato il Padre. E continuiamo a pregare pure per la fine delle guerre, specialmente in Ucraina e in Terra Santa. Un pensiero accorato va anche all’amato popolo del Burkina Faso, in particolare alle comunità che lì hanno preparato il materiale per la Settimana di Preghiera per l’Unità: possa l’amore al prossimo prendere il posto della violenza che affligge il loro Paese”.

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