“Non è tutto perduto, per il 2030 potremmo ancora farcela, investendo in energia rinnovabile 3 volte quanto investito dal 2014 al 2023”, ha dichiarato Paolo Scaroni, presidente Enel, intervenuto per parlare di “Transizione energetica: dove siamo e quali impatti” alla conferenza degli ambasciatori del Sovrano Militare Ordine di Malta, in corso da questa mattina e fino al 26 gennaio a Villa Magistrale di Roma. La sua riflessione è partita dalla fine degli anni ’90, quando il mondo ha preso coscienza del fatto che l’anidride carbonica era nociva per l’ozono, passando poi al 2004 per la prima riflessione sull’argomento con primi investimenti in rinnovabili, ed al 2015 con l’impegno di “Net zero 2050” per azzerare le emissioni di CO2 per contrastare l’aumento della temperatura. “Fino ad oggi sono stati investiti 4 trilioni di dollari nell’energia rinnovabile nel mondo”, ha affermato Scaroni, aggiungendo che attualmente solo il 3% dei consumi energetici del pianeta è sostenuto da energia rinnovabile, un dato che non è sufficiente neppure per coprire l’aumento del consumo che, nel 2023, ha raggiunto i valori più alti di sempre. “L’obiettivo del 2030 proposto dall’Europa è fattibile ma non realistico”, ha dichiarato il presidente Enel sottolineando come ci siano tutti gli ingredienti già disponibili, sole, vento, tecnologie, materie prime, convenienza economica e motivazione geopolitica, “manca solo il senso di urgenza da parte di tutti quelli che devono fare gli investimenti”. L’ultimo appunto all’energia nucleare, aspetto discusso mentre nel mondo si stanno costruendo 54 reattori che anche la Iea-Agenzia internazionale dell’energia, ritiene indispensabili per aumentare la produzione energetica ed azzerare la produzione di CO2 entro il 2050.