“La vita dell’avaro è brutta”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, raccontando un aneddoto che risale a quando era vescovo di Buenos Aires. “Mi ricordo il caso di un signore che conobbi nell’altra diocesi”, le parole di Francesco: “un uomo ricchissimo, e aveva la mamma ammalata. Lui era sposato. E con i fratelli si turnavano per accudire la mamma. La mamma prendeva uno yogurt la mattina e questo le dava la metà al mattino e l’altra metà il pomeriggio, per risparmiare mezzo yogurt. Così è l’avarizia, così è l’attaccamento ai beni. Poi è morto e i commenti delle persone andate alla veglia erano: ‘si vede che quest’uomo non ha niente addosso, ha lasciato tutto’. E c’era chi diceva con ironia: ‘Non potevano chiudere la bara, perché voleva portare tutto con lui’”. “Alla fine dobbiamo lasciare il nostro corpo, la nostra anima, dobbiamo lasciare tutto”, ha ricordato il Papa sempre a braccio: “stiamo attenti all’avarizia, e siamo generosi con tutti, generosi con coloro che hanno più bisogno di noi”.