Rafforzamento dei servizi sanitari, prevenzione e approccio One Health: sono le tre priorità del G7 salute in Italia illustrate dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione della Conferenza ministeriale Salute Ocse a Parigi il 22 e 23 gennaio. “La Presidenza italiana raccoglie il testimone delle presidenze precedenti, in particolare continuando ad affrontare il tema fondamentale dell’architettura globale della salute”, ha detto Schillaci durante il suo intervento, ricordando che il G7 salute si articolerà in numerosi eventi con i primi working group a febbraio per culminare nell’incontro ad Ancona il prossimo ottobre. “È importante – ha sottolineato Schillaci – che dopo diversi anni una Conferenza di rango ministeriale abbia posto nuovamente la giusta attenzione sul tema della salute che, lo ricordo, è un investimento sia in termini di benessere per la popolazione sia di sostenibilità sociale ed economica. Ho riscontrato grande interesse per il G7 salute e i temi su cui siamo chiamati a confrontarci e a gestire: dal potenziamento dell’architettura sanitaria globale, per rafforzare i servizi, alla prevenzione per garantire più anni di vita in salute. Abbiamo condiviso la necessaria centralità dell’approccio One Health per una maggiore integrazione tra salute umana, animale e tutela dell’ambiente e l’urgenza di contrastare l’antimicrobico resistenza. Altre tematiche centrali che ci vedranno impegnati riguardano la sanità digitale e l’intelligenza artificiale, strumenti con una grande potenzialità per ridurre le disuguaglianze e migliorare l’assistenza territoriale. Abbiamo davanti obiettivi importanti e contiamo sul supporto dei nostri partner al G7”. Il ministro ha anche ricordato gli interventi e le misure adottati in Italia per rafforzare il Ssn. “Stiamo lavorando – ha spiegato – per costruire reti di prossimità con l’obiettivo di ottenere un’efficace integrazione tra ospedali e strutture territoriali ridistribuendo risorse e servizi secondo i principi di appropriatezza, centralità del paziente e continuità delle cure. Un’altra componente su cui ci siamo concentrati è la necessità di maggiore innovazione, ricerca e digitalizzazione”.