Europa: card. Zuppi, serve “maggiore coesione e capacità di azione in relazione ai conflitti in corso”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“Convinti del significato ecclesiologico e spirituale dell’unità con il Papa, nostro Primate, ne vediamo la necessità in un tempo di frammentazione della comunità internazionale, di nazionalismi ed etnicismi”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, aprendo il Consiglio permanente dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 24 gennaio. “Siamo in un tempo in cui le organizzazioni sovranazionali faticano a essere punti di riferimento su scala globale, come purtroppo accade per le Nazioni Unite”, la denuncia del cardinale, secondo il quale “la stessa Unione europea necessita di maggiore coesione e capacità di azione in relazione ai conflitti in corso e alla promozione della pace e rispetto ad altri delicati scenari, tra cui le dinamiche demografiche, il cambiamento climatico, la tutela dei diritti fondamentali, la giustizia sociale di fronte alle diffuse povertà, la cooperazione internazionale”. “La coesione tra Paesi europei, in questo mondo dinamico e complesso, è un dono per i singoli popoli”, ha argomentato Zuppi: “Il processo verso un’Europa unita nella diversità richiede però che le sue fonti ideali e spirituali siano costantemente richiamate, e semmai rinnovate, così da costituire un punto di riferimento per l’attività politica”. “L’unità delle genti è una profezia che scaturisce dal seno della Chiesa”, ha spiegato il presidente della Cei: “Bisogna, dunque, coltivare l’anima dell’Europa e rifarsi ai suoi fondamenti storici e valoriali, richiamandoli anche in vista dell’imminente rinnovo del Parlamento europeo”.

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