Da giovedì 18 a giovedì 25 gennaio si svolge la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani sul tema “Amerai il Signore tuo Dio e il tuo prossimo come te stesso” (Lc 10,27) e diversi sono gli appuntamenti proposti dall’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso.
Ieri, venerdì 19, alle ore 21, nella chiesa della Santissima Annunziata a Porta Procula (via San Mamolo, 2) l’arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi, ha guidato la veglia di preghiera curata dai giovani.
Stamattina, nel salone della parrocchia di Sant’Antonio di Padova alla Dozza (via della Dozza, 5/2) si svolgerà l’incontro “Come in Russia il racconto ‘A Christmas Carol’ di Charles Dickens da canto di Natale divenne racconto pasquale”, proposto dall’Associazione “Icona” e dalle Famiglie della Visitazione, insieme alle parrocchie di Dozza-Calamosco e Sammartini. Alle ore 15 alcuni edifici di culto anche non cattolici del centro storico e della provincia saranno aperti per l’iniziativa “Visita alle chiese sorelle” e alle ore 17.00 in cattedrale vi sarà il momento di preghiera conclusivo comune.
Domenica 21 gennaio alle ore 15.30 nella chiesa di San Donato (piazzetta Achille Ardigò) il card. Zuppi presiederà l’Ora Media e proporrà una riflessione.
Mercoledì 23, alle ore 21, nella chiesa metodista (via Giacomo Venezian, 1) si svolgerà la preghiera ecumenica.
Giovedì 25, alle ore 18, nella basilica di San Paolo Maggiore (via de’ Carbonesi, 18) il card. Zuppi presiederà i vespri ecumenici a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
“Questi giorni di preghiera e riflessione – afferma don Andrés Bergamini, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – sono il frutto di un cammino di amicizia che prosegue ininterrotto da tanti anni nonostante le differenze e le difficoltà. Quest’anno ai tradizionali appuntamenti della Settimana abbiamo sommato la visita alle chiese dei bambini e delle famiglie per far loro conoscere e vivere l’ecumenismo. Anche la Veglia dei giovani, alla sua seconda edizione, si è mossa in questa linea perché il futuro delle nostre Chiese sono le nuove generazioni con il loro entusiasmo e il desiderio di relazioni nuove, profonde e autentiche”.