“Non perdete l’appetito! Mantenete l’intensità del primo amore! Che le università cattoliche non sostituiscano il desiderio con il funzionalismo o la burocrazia”. Lo scrive il Papa, nel discorso preparato e consegnato per l’udienza ad una delegazione della Federazione internazionale delle università cattoliche (Fiuc), in occasione della celebrazione del centenario di fondazione, ha citato Hannah Arendt, che ha studiato a fondo il concetto d’amore in Sant’Agostino, definito con la parola “appetitus”, intesa come ”inclinazione, desiderio, tensione-verso”. “Non basta assegnare titoli accademici: è necessario risvegliare e custodire in ogni persona il desiderio di essere”, la consegna di Francesco: “Non basta modellare carriere competitive: occorre promuovere la scoperta di vocazioni feconde, ispirare percorsi di vita autentica e integrare il contributo di ciascuno nelle dinamiche creative della comunità. Certamente bisogna pensare l’intelligenza artificiale, ma anche quella spirituale, senza la quale l’uomo rimane uno straniero per sé stesso. L’università è una risorsa troppo importante per vivere soltanto ‘al passo coi tempi’ e rinviando la responsabilità che i grandi bisogni umani e i sogni dei giovani rappresentano”.