Oggi, presso l’Area territoriale di ricerca di Palermo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), si svolge il workshop finale del progetto “Marine Hazard”, finanziato con la misura Pon “Ricerca e competitività 2007-2013”.
Il progetto, coordinato dal Dipartimento Scienze del Sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr (Cnr-Dsstta), è stato condotto con un ampio partenariato di enti pubblici e privati, tra cui l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia “A. Mirri”, la Stazione zoologica Anton Dohrn, il Consorzio nazionale interuniversitario per le Scienze del mare (Conisma), Leonardo, Orion, Enviroconsult, Management Training Education Research (Mater) e il Centro regionale Information Communication Technology (Cerict).
Obiettivo centrale di “Marine Hazard” è stato “la creazione di un sistema integrato di competenze sul territorio in grado di affrontare in maniera moderna ed efficace aspetti rilevanti in materia di rischio ambientale, con uno specifico focus sul sistema marino-costiero”.
I risultati ottenuti hanno mirato alla costruzione di prototipi tecnologici per la gestione del rischio in questo delicato ambiente. Tra questi, una nuova piattaforma osservativa integrata WebGis per il monitoraggio in continuo e in tempo reale del mare realizzata dall’Enea, un sistema di acustica attiva per l’individuazione di siti di emissione idrotermale in ambiente marino profondo e il primo modello in area mediterranea di gestione integrata della fascia costiera tramite monitoraggio e restauro, bonifica e recupero naturale di praterie di Posidonia oceanica degradate dalle attività dell’uomo.
Questi prototipi, insieme all’intero corpus di risultati scientifici ottenuti e all’azione formativa per giovani neolaureati condotta attraverso la scuola di “Marine Hazard”, saranno presentati in occasione del workshop conclusivo del progetto.
L’incontro intende inoltre fornire un’opportunità di interazione e confronto tra la comunità scientifico-tecnologica e gli stakeholder politici e industriali, allo scopo di avviare azioni fondamentali per la presentazione sul mercato nazionale e internazionale dei prototipi sviluppati.
Un ulteriore momento di discussione sarà infine dedicato al confronto con la Regione Siciliana per valutare come il progetto Marine Hazard possa essere inserito all’interno della nuova programmazione Smart Specialisation Strategy (S3), lo strumento adottato dalle Regioni e dai Paesi membri dell’Unione europea per ottimizzare sul territorio gli effetti degli investimenti in ricerca e innovazione.