Si celebra anche a Ragusa la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il tema per l’anno 2024 è “Amerai il Signore Dio tuo e il prossimo come te stesso”. Due gli appuntamenti previsti: il 19 gennaio, alle 19.30 nella chiesa avventista del Settimo Giorno di via Australia a Ragusa si terrà la preghiera ecumenica; il 23 gennaio, alle 19.30, nella chiesa San Domenico Savio di Vittoria è invece in programma un concerto ecumenico.
Alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani parteciperanno sette chiese: la comunità evangelica Luterana di Sicilia, la Chiesa avventista di Ragusa, la Chiesa cristiana pentecostale di Santa Croce Camerina, la Chiesa pentecostale Nuova Creazione di Scoglitti, la Chiesa Sabaoth di Vittoria, la Chiesa ortodossa e naturalmente la Chiesa cattolica attraverso la diocesi di Ragusa con il vescovo, mons. Giuseppe La Placa, che ha assicurato la sua partecipazione al momento di preghiera del 19 gennaio. La novità di quest’anno è rappresentata dal “concerto ecumenico”, un’occasione per rendere lode a Dio nella comunione tra diverse Chiese che percorrono un cammino di comunione.
“È bello – affermano Francesca Cabibbo e l’équipe dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e dialogo interreligioso – poter partecipare ai due appuntamenti, a Ragusa e a Vittoria, per vivere un momento di fraternità con le altre chiese cristiane presenti nella nostra zona. Il 23 gennaio aspettiamo soprattutto i giovani. È importante che nelle nostre città sappiamo incontrarci e a riconoscerci come fratelli, pur se appartenenti a Chiese diverse. Ma ancor di più che le nostre comunità sappiano di questi momenti e crescano nella dimensione ecumenica e nel dialogo fraterno, rispettoso delle diversità. La diversità delle fedi costituisce una ricchezza. Il dialogo e il rapporto fraterno permettono di avviare sempre nuovi percorsi di conoscenza. Con fedi diverse, viviamo un’esperienza autentica di fraternità che – ci auguriamo – possa permettere di costruire un piccolo tassello di un’umanità nuova per contribuire a portare nel mondo una nuova cultura, dove il rispetto e la fraternità siano i valori fondanti e guidino le scelte dei popoli”.