Chi sono i ragazzi accolti da Sos Villaggi dei Bambini? Lo rivela il Report Accoglienza diffuso oggi. La fascia d’età largamente prevalente tra gli accolti nei Villaggi Sos è “quella 14-17 anni (36%)”, un valore relativamente distante da quello medio nazionale, che interessa più di 1 ragazzo su 2. Un altro dato virtuoso per l’organizzazione è rappresentato dalla quasi scomparsa delle accoglienze di bambini sotto i sei anni (9%). In conformità con le Linee guida Onu per l’accoglienza fuori famiglia, i Villaggi Sos accolgono più frequentemente preadolescenti e adolescenti, mentre soluzioni di affido familiare o insieme alle loro mamme vengono preferite per bambini al di sotto dei 6 anni che, per la loro età, hanno bisogno di adulti di riferimento che possano dedicarsi a loro in modo esclusivo.
Sul tema della durata dell’accoglienza, in linea con la legge 149/01 che fissa la durata massima in 24 mesi, nei Villaggi Sos le permanenze oltre i due anni interessano poco più di 1 beneficiario su 3. L’organizzazione conferma, tra l’altro, la sua vocazione all’accoglienza di fratrie, “con il 40% dei beneficiari inserito insieme a un fratello e/o una sorella nello stesso Villaggio Sos”.
Le ragioni che inducono al collocamento nei Villaggi Sos sono in linea con il dato nazionale, attribuibili quasi esclusivamente a condotte, attitudini e situazioni di vita dei genitori. Tra queste spiccano: la grave incapacità educativa e la negligenza della famiglia (66%), seguita a notevole distanza dalla conflittualità intrafamiliare (7%), il maltrattamento (6%), l’abuso (4%) e la violenza assistita (2%).
Una prassi consolidata e anche elemento virtuoso per i Villaggi Sos continua a essere l’alta percentuale di beneficiari del Progetto educativo individuale (Pei), attraverso cui l’organizzazione mira a favorire la partecipazione attiva dei bambini e dei ragazzi ai propri progetti di crescita. In termini percentuali, gli accolti nei Villaggi Sos che dispongono del Pei superano il 90% mentre a livello nazionale si giunge a un valore di poco superiore al 50%. “Il coinvolgimento diretto dei bambini e dei ragazzi nei progetti educativi rivela l’attenzione che Sos Villaggi dei Bambini dedica agli accolti – afferma Tedesco -. Scrivere insieme ai ragazzi il loro progetto, definire in modo partecipato gli obiettivi è una prassi che mira altresì a responsabilizzare i ragazzi e ad aiutarli a prendere decisioni autonome sul loro futuro nel periodo post- accoglienza”.
Conclude Tedesco: “L’analisi dei dati del Report Accoglienza si è rivelata utile per definire strategicamente le azioni da intraprendere nel medio lungo periodo, in un’ottica migliorativa degli standard qualitativi dei servizi che rendiamo ai nostri beneficiari. Ad oggi stiamo riflettendo su come integrare al meglio i Msna nelle diverse realtà di accoglienza; abbiamo deciso di valorizzare la nostra expertise nell’accoglienza di fratrie e metterla a disposizione anche in Italia; continueremo a favorire percorsi di accoglienza partecipati, coinvolgendo ove possibile, le famiglie di origine degli accolti; in risposta alle necessità del territorio, saremo sempre più attivi nell’accoglienza delle mamme insieme ai loro figli, anche attraverso le case mamma con bambino, le case per le donne vittime di violenza e gli appartamenti per l’autonomia, perché crediamo nel supporto e nel sostegno alla genitorialità. Infine, continueremo a impegnarci con i ragazzi a scrivere i loro progetti educativi, consapevoli che questi momenti possono aiutarli gradualmente a prendere decisioni autonome e responsabili sul proprio futuro. E, in parallelo, continueremo ad accompagnarli sia nella fase di dimissione che nel post- accoglienza”.