Il tema della qualità della vita, divenuto oggetto delle discipline più diverse, è al centro dell’articolo di p. Giovanni Cucci, scrittore de La Civiltà Cattolica, nel quaderno n.4.166 della rivista, in uscita sabato e come di consueto anticipato al Sir . “Gli studi sulla felicità – esordisce il gesuita – concordano nell’osservare come l’accumulo e la corsa al guadagno, considerati garanzia di una vita felice, ne costituiscano, al contrario, gli ostacoli più rilevanti. Non si tratta solo di un insegnamento legato alla vita morale o spirituale. Sono gli stessi economisti a notare come la monetizzazione dell’esistenza vada a scapito della prosperità sociale”. Di qui la rivalutazione dell’approccio “sapienziale” piuttosto che utilitarista ai beni. Per Amartya Sen, Premio Nobel per l’economia nel 1998, la promozione dell’essere umano richiede una società che sappia favorire soprattutto le abilità fondamentali della persona, tra cui autocoscienza, comunicazione efficace, empatia, solo per citarne alcune. “Le life skills (letteralmente ‘competenze di vita’) – spiega Cucci – sono abilità che possono essere potenziate o maturate nel corso dello sviluppo grazie a opportuni interventi educativi. Esse sono di aiuto nei confronti dello stress e delle più generali difficoltà della vita, consentendo alla persona di padroneggiarle, senza sentirsi vittima”. Le ricerche di Amartya Sen, negli ultimi anni sono state riprese a livello mondiale anche in sede politica e architettonica, con conseguenze importanti in ordine a qualità della vita, promozione delle relazioni, diminuzione della criminalità e alla maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente. Un esempio evidente è la ristrutturazione compiuta dal sindaco di Bogotà, Enrique Peñalosa, tra il 1998 e il 2000. In una città nota per l’alto tasso di criminalità e guerra fra narcotrafficanti, ma anche per l’enorme traffico che paralizza gli spostamenti creando inquinamento, stress, aggressività, il sindaco ha drasticamente ridotto l’accesso delle auto, investito nei mezzi pubblici, ingrandito i parchi, creato piste ciclabili e spazi riservati ai pedoni. Nonostante proteste e boicottaggi, il piano ha lentamente dato i suoi frutti: diminuzione di incidenti stradali, traffico scorrevole, efficienza dei trasporti, maggiore flusso di biciclette e pedoni. Con risvolti anche sulla qualità del vivere: le persone dichiaravano di essere più contente e gli omicidi sono calati del 40%. E infine il bisogno del divino e la dimensione religiosa, anch’essa “fondamentale”, conclude il gesuita, per la qualità della vita.