“Di fronte a qualcosa di così ingiusto i cristiani hanno saputo prendere posizione”. Così suor Grazia Loparco, ordinario di storia della Chiesa alla Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium, ha descritto l’impegno delle case e degli istituti religiosi romani nel salvare gli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Intervenendo alla presentazione del docufilm “Quel sabato nero”, di Fausta Speranza e Stefano Gabriele, e del libro “Uccisero anche i bambini”, di Pawel Rytel-Andrianik e Manuela Tulli, presso la Sala Baldini della parrocchia romana di S. Maria in Campitelli, la religiosa ha citato le parole ascoltate durante il suo primo incontro con Primo Levi: “la testimonianza è un dovere nei confronti delle giovani generazioni. Le parole hanno un peso”. “Aver incontrato una persona così mi ha cambiato la vita”, ha testimoniato suor Loparco. I religiosi che hanno salvato le famiglie ebree, ha poi osservato, “avevano capito che erano innanzitutto persone. Non avrebbero rischiato così tanto se non avessero creduto nella dignità della persona umana, che in quel momento andava protetta di fronte a quella grande ingiustizia. Come cristiani, non si poteva restare indifferenti. Nelle case religiose, non rischiava solo una persona, ma l’intera comunità. Oggi, invece, si è perso il senso del noi”.