Diocesi: Latina, allarme per le spese per gioco d’azzardo nel 2022. Raponi (Caritas), “fare rete per riflettere e contrastare il fenomeno”

Nella diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno sono stati spesi poco più di 955 milioni di euro in gioco d’azzardo, pressoché equamente divisi tra le giocate fisiche (lotterie istantanee, gratta e vinci, slot machine ecc…) e quelle telematiche (rispettivamente 455.775.879 e 499.306.076 di euro), con una spesa pro capite di 2.867,60 euro. I dati, sottolinea una nota della diocesi diffusa oggi, sono ancora più impressionanti se si pensa che la diocesi comprende un territorio composto da solo 17 Comuni (sui 33 della provincia): Bassiano, Cisterna di Latina, Cori, Latina, Maenza, Norma, Pontinia, Priverno, Rocca Massima, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Sabaudia, San Felice Circeo, Sermoneta, Sezze, Sonnino, Terracina. Un territorio che ospita 333.036 mila persone residenti, come risulta dal censimento della popolazione Istat al 2022.
Per quanto riguarda in modo particolare il territorio pontino, il direttore della Caritas diocesana, Angelo Raponi, dichiara: “Noi auspichiamo che tutte le forze sane di questo nostro territorio, anche ma non solo quelle che in passato hanno anche dato vita a progetti a favore del buon gioco e di contrasto al sovraindebitamento delle famiglie, insieme con le istituzioni locali, possano sedersi attorno ad un tavolo e riflettere insieme sulla portata del fenomeno. Anche qui, come nelle altre province del Lazio, non è disponibile una sufficiente rete di centri per la terapia e per l’assistenza alle famiglie con uno o più congiunti in difficoltà per il gioco d’azzardo. Allo stesso modo, è alto il rischio dell’inserimento della criminalità organizzata anche in parte degli stessi canali legalizzati di distribuzione del gioco d’azzardo. Come Caritas diocesana, da anni, insieme con le altre Caritas della Regione, prendiamo atto dei molteplici danni umani e familiari provocati dall’azzardo, dal sovraindebitamento e dall’usura ad esso spesso collegati. L’azzardo infatti non è un gioco! Esso, inoltre, sottrae troppe risorse all’economia reale, come ci dicono chiaramente i dati dei volumi di affari di questo che, evidentemente, è molto più che un gioco, e che diffonde una patologia clinica, la ludopatia, di dipendenza al pari della droga e dell’alcool”.
Analizzando i numeri delle statistiche, il comune di Latina raccoglie il 45% del giocato tra il fisico e il telematico con una spesa pro capite di 3.350 euro circa. Seguono Terracina, con 140 milioni e Cisterna di Latina con 90 milioni di euro, subito dietro Sezze (75 milioni) e Sabaudia (45 milioni).
Problemi anche nei piccoli centri. Roccagorga con 4.172 residenti ha una spesa pro capite di poco meno di 3mila euro, a fronte di un giocato totale di oltre 12 milioni di euro, di cui 10,5 sul telematico e il resto sul fisico.
A San Felice Circeo se ne vanno poco più di 31 milioni di euro (21 sul telematico), ma con 10mila abitanti la spesa pro capite si attesta appena sopra i 3mila euro. A Sermoneta sono stati spesi 21 milioni di euro come giocato telematico e solo 4,5 milioni sul fisso, fissando la spesa pro capite a 2.500 euro a fronte dei 10mila abitanti. I dati degli altri Comuni mostrano Maenza (2,8 milioni), Bassiano (1,9), Roccasecca dei Volsci (1,6), Rocca Massima (1,0).
Nei 17 Comuni “diocesani” nel 2022 vi è stato un incremento del 30% sul giocato fisso e un +4,3% sul telematico, che danno un +15% sul totale del giocato rispetto al 2021.

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