“Grazie al Registro unico del Terzo settore (Runts), il Paese ha la possibilità di avere a disposizione i bilanci degli Enti iscritti che svolgono attività di interesse generale, e di misurarne l’impatto sull’economia sociale”. Ad evidenziarlo è Gabriele Sepio, avvocato cassazionista, concludendo il convegno “Terzo settore – Le scuole paritarie dell’infanzia e il ruolo della Fism”, promosso oggi al Senato dalla Federazione italiana scuola materne. “Il Terzo settore in Francia vale il 10% sul Pil, noi siamo fermi al 5% ma potrebbe essere anche il 15% – ha spiegato -: in Italia non esiste ad oggi una misurazione perché le nostre sono realtà non commerciali, e pertanto sfuggono al radar dell’economia lineare”. Per la prima volta, ha aggiunto, “c’è la possibilità di inserire il costo e il valore del volontario. I volontari in Italia sono 5 milioni e mezzo, per la maggior parte assorbiti dal Terzo settore”. Di qui l’importanza di “far valere sul piano legislativo la forza e la potenza economica di questo contesto”. Ma il Terzo settore, ha chiarito, “non è un fornitore al prezzo più basso, bensì un partner del sistema pubblico, portatore dello stesso interesse, ma con una migliore conoscenza dei bisogni del territorio”. Di qui l’importanza di co-programmazione e co-progettazione. Un tema da “ridisegnare anche dal punto di vista legislativo” è quello della gestione immobiliare “sul quale siamo fermi”, ha rimarcato ancora Sepio richiamando, ad esempio, il social housing e lo student housing. “Se il sistema cambia, anche le norme devono cambiare per adeguarsi ai nuovi bisogni”. Per quanto riguarda il social bonus, Sepio ha spiegato che rappresenta una cartina al tornasole per comprendere in che misura le realtà della Fism “stanno sperimentando o hanno voglia di sperimentare”.
“Entrando nel Runts e diventando rete di Terzo settore – ha concluso Giampiero Redaelli, presidente Fism -, la Federazione intende essere strumento operativo per garantire a tutte le scuole tutte le opportunità offerte da questo inserimento”.