Si chiama “The Care Day” l’evento promosso contemporaneamente in nove Regioni italiane domani, giovedì 18 gennaio, per chiedere politiche sociali e sanitarie per consentire a tutti il “diritto a non soffrire”. Organizzata dal network “Ditelo sui tetti”, l’iniziativa si svolgerà presso le sedi dei Consigli regionali di Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Toscana, Sicilia e Veneto.
“Per tutti invochiamo libertà e dignità nella cura – spiega il portavoce di Ditelo sui tetti, Domenico Menorello – per questa ragione abbiamo immaginato un momento di dialogo con i decisori regionale in nove Regioni, per stimolare le istituzioni a promuovere cure palliative con una assistenza continuativa, diritto che la sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale descrive quale essenziale per ogni persona e prerequisito per ogni scelta”.
Ai seminari saranno presenti oltre centro esperti: palliativisti, bioeticisti, giuristi, rappresentanti di associazioni e istituzioni, preceduti da interventi in collegamento nazionale, come Angelo Vescovi, presidente del Comitato nazionale di bioetica (Cnb), e Mario Melazzini, medico ricercatore, della Direzione generale Welfare Lombardia, che avranno il compito di arricchire la spinta che “The Care Day” intende dare alla tematica del fine vita, partendo dalle parole di Papa Francesco, pronunciate lo scorso 8 gennaio: “Constato, con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati”.
Secondo le associazioni promotrici, riuscire a mettere assieme Regioni e società civile rappresenta un esercizio virtuoso, creando di fatto un modello di azione: “In questo modo intendiamo contrastare il dolore nella sua dimensione globale. Le cure palliative non devono, infatti, essere solo legate alla prossimità della morte, ma coinvolgere efficacemente l’intero universo delle malattie cronico-evolutive, comprese tutte le malattie internistiche in fase evolutiva. L’obiettivo di The Care Day, dunque, è quello di offrire una priorità diversa e originale in tema di fine vita: la cura, che metta al centro dell’azione complessiva i malati e i fragili contro quel messaggio di disvalore che è il portato di iniziative legislative, che a loro volta condizionerebbero la società verso la cultura della morte e dell’abbandono. Il pungolo che The Care Day invia alle istituzioni e ai cittadini è quello di stimolare il Sistema sanitario a curare la persona in ogni sua condizione come si legge all’art. 32, comma 1, Costituzione e all’art. 1 della legge fondativa dello stesso (833/78), e di conseguenza chiede che le organizzazioni sanitarie sostengano modelli organizzativi, anche di Rete, per promuovere e migliorare la qualità delle cure palliative, che, come si vedrà con dati inesorabili regione per regione, oggi sono ancora un diritto negato ai più”.