“Ripensando al valore della ‘tregua olimpica’, la mia speranza è che, nel momento storico particolarmente buio che stiamo vivendo, lo sport possa gettare ponti, abbattere barriere, favorire relazioni di pace”. Lo ha detto stamani Papa Francesco nel suo saluto durante l’udienza con l’associazione sportiva “Athletica Vaticana”. “Esprimo la mia gioia per la presenza di Athletica Vaticana sulle strade, nelle piste e nei campi da gioco, e per la vostra testimonianza cristiana nel grande mondo dello sport, che oggi rappresenta la più diffusa espressione culturale, a patto che si mantenga sempre quella amatorialità che custodisce lo sport”.
Il Pontefice ha ricordato che “con uno stile improntato alla semplicità, esattamente da cinque anni, Athletica Vaticana si impegna a promuovere la fraternità, l’inclusione e la solidarietà, testimoniando la fede cristiana tra le donne e gli uomini di sport, amatori e professionisti”. E poi ha sottolineato che “oltre all’attività sportiva, la vostra associazione propone anche momenti di preghiera e di servizio ai più bisognosi”. “Rientra in pieno nella vostra missione la vicinanza – parola-chiave – concreta ai più fragili: penso alle iniziative con i giovani con disabilità fisica o intellettiva, con le detenute e i detenuti, con i migranti, con le famiglie più povere. Ed è bello che a questi incontri partecipino tutti con la stessa dignità, compresi campioni olimpici e paralimpici, diplomatici e membri della Curia”.
L’attenzione di Francesco si è soffermata su come “lo sport ci insegna il valore della fraternità”. “Lo sport ha il potere di unire le persone, al di là dalle loro abilità fisiche, economiche o sociali. È uno strumento di inclusione che rompe le barriere e celebra la diversità”. Infine, l’incoraggiamento a “vedere lo sport come un percorso di vita che vi aiuti a costruire una comunità più solidale e per portare avanti i valori della vita cristiana: lealtà, sacrificio, spirito di gruppo, impegno, inclusione, ascesi, riscatto”.