Un Paese segnato da decenni di guerre. Vissute entro i propri confini, subite a causa dell’arrivo di centinaia di migliaia di profughi (dalla Palestina, poi dalla Siria). Un paese assoggettato alle pressioni di terrorismi di varia matrice, ostaggio di una cronica impasse politica e istituzionale, vessato da ricorrenti crisi economiche, reduce dalla catastrofica (agosto 2020) esplosione al porto della sua capitale, Beirut. Eppure un paese vitale, capace di mescolare genti e tradizioni, terminale di importanti flussi migratori, economicamente e culturalmente vivace, pur tra tante contraddizioni. Della situazione del Libano, “oggi – si legge in un comunicato di Caritas Ambrosiana – di nuovo al centro dell’attenzione delle cancellerie e delle opinioni pubbliche di tutto il mondo, che temono l’espandersi del conflitto accesosi in Terra Santa tra Hamas e Israele, parlerà a Milano in due occasioni pubbliche, martedì 16 gennaio, un autorevole testimone diretto”. Padre Michel Abboud, religioso carmelitano, da aprile 2020 è presidente di Caritas Libano, con cui Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana collaborano da anni: nella sede dell’organismo diocesano sarà protagonista dell’incontro “Libano: l’emergenza continua. L’impegno di Caritas: situazione, attività, prospettive” (ore 10.30 in via San Bernardino 4, diretta streaming sul canale YouTube di Caritas Ambrosiana). Al termine dell’incontro, alle 12.45, padre Abboud presiederà nella vicina chiesa di San Bernardino alle Ossa la Preghiera per la pace che coinvolgerà, insieme a quello di Caritas Ambrosiana, il personale della curia arcivescovile di Milano. In serata, padre Abboud sarà invece relatore, insieme ad altri giornalisti ed esperti, nell’incontro “Libano, il dramma dimenticato”, organizzato al Teatro Rosetum.
“L’incontro con padre Abboud – spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana – si inserisce nel quadro delle iniziative per la promozione di una cultura di pace, che intendiamo proseguire anche in questo 2024, anno in cui celebriamo il 50° anniversario della nostra istituzione”.