“La mancanza di un’istituzione centrale dedicata specificamente a conservare e a tramandare alle future generazioni la memoria audiovisiva dei Pontificati e della Chiesa, ha generato una situazione senza un punto di riferimento capace di orientare rispetto alle più idonee acquisizioni della dottrina archivistica e di convogliare gli interventi culturali verso un comune orizzonte”. Lo scrive il Papa, nel discorso preparato e consegnato durante l’udienza ai membri del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Scientifico della Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo (Mac). “La Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo è la risposta nata nel solco delle mie indicazioni e traccia oggi una strada che merita di essere ulteriormente sviluppata”, l’indicazione di Francesco: “il coinvolgimento di importanti Università, Centri di Ricerca e partner tecnologici nei progetti, così come il concreto svilupparsi di un coordinamento con gli istituti preposti alla conservazione del patrimonio audiovisivo della Chiesa, delineano un modello da seguire, ulteriormente valorizzato e autorevolmente convalidato dalla collaborazione che la Fondazione ha strutturato con la Biblioteca Apostolica Vaticana e l’Archivio Apostolico Vaticano”.
Il lavoro della Fondazione Mac, per il Papa, richiama inoltre “la necessità di una svolta culturale riguardo al generale approccio degli archivi ecclesiastici alle fonti audiovisive che li metta in grado di incoraggiare anche la stessa maturazione storiografica di taluni centrali aspetti della vita della Chiesa dal periodo otto-novecentesco in avanti”. “A causa delle proprie specificità, la documentazione audiovisiva ha costi di gestione ai quali molte istituzioni archivistiche faticano a far fronte, sia in termini di tempo che di risorse economiche e umane, per cui l’elaborazione di un indirizzo di lavoro unitario e la prospettiva di soluzioni condivise rispetto a problemi comuni appare oggi l’unica via percorribile”, sottolinea Francesco, secondo il quale “l’urgenza di investire e programmare azioni specifiche in questo campo è impellente, perché i costi economici saranno certamente minori di quelli che si pagheranno dal punto di vista storico, culturale e religioso con la perdita irrimediabile di tanto patrimonio audiovisivo cattolico”. “Iniziare a ordinare, secondo i criteri scientifici aggiornati alla più recente dottrina archivistica, il patrimonio della Filmoteca Vaticana che, per quanto modesto nella sua estensione quantitativa, in questo quadro assume oggi particolare valore in virtù dell’interesse che rivestono dal punto di vista storico-culturale le modalità di acquisizione della documentazione audiovisiva che vi è conservata secondo le linee dettate dai miei Predecessori”, la raccomandazione del Papa, che saluta con favore il progetto di restauro da parte della Fondazione MAC dei film sui Giubilei depositati presso la Filmoteca Vaticana: “In vista dell’Anno Santo 2025, mi sembra questo un modo virtuoso per indicare a tutti un percorso possibile e necessario di valorizzazione del nostro ricco ma fragile patrimonio audiovisivo ecclesiastico”, scrive Francesco.