La tutela dei diritti umani sia al centro dei colloqui di pace tra autorità armene e azere e vi siano forti garanzie per tutte le persone colpite dal conflitto: questo chiede la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, che oggi ha pubblicato le sue Osservazioni relative alla visita compiuta lo scorso ottobre 2023 nella regione. “Era la prima volta dopo decenni che una missione per i diritti umani di questo tipo ha potuto visitare il Karabakh”, segnala una nota del Consiglio. Al centro del viaggio la preoccupazione per gli oltre 101.000 armeni del Karabakh sfollati in Armenia, in seguito all’azione militare dell’Azerbaigian e al prolungato blocco della strada lungo il corridoio di Lachin. La Commissaria ha incontrato gli sfollati e ha chiesto alle autorità armene di garantire loro “accesso a tutto il supporto necessario nell’immediato, nel medio e nel lungo termine”. Agli Stati membri del Consiglio d’Europa invece chiede di non far mancare il sostegno finanziario. Secondo Mijatović a tutti gli armeni sfollati, dentro e oltre la regione del Karabakh, “dovrebbe essere data la possibilità di ritornare in sicurezza e dignità, anche se al momento sembra ipotetico per la maggior parte”. C’è poi il tema delle violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani: da indagare e, quando necessario, giudicare in modo efficace e tempestivo. Da risolvere ci sono anche la questione delle mine e dei residuati bellici esplosivi, delle persone detenute in relazione al conflitto, delle persone scomparse, dell’incitamento all’odio.