Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha parlato telefonicamente ieri con l’ambasciatore dell’Ecuador presso le Nazioni Unite, José de la Gasca, in merito all’esplosione di violenza che ha colpito il Paese, soprattutto nella giornata di martedì. Il portavoce delle Nazioni Unite, Stephan Dujarric, ha dichiarato che Guterres “è molto allarmato per il deterioramento della situazione in Ecuador e per il suo impatto negativo sulla vita degli ecuadoriani”. “Il Segretario generale condanna fermamente gli atti criminali di violenza che sono stati osservati e invia la sua solidarietà al popolo ecuadoriano”, ha detto Dujarric durante il suo briefing stampa quotidiano. Il portavoce delle Nazioni Unite ha dichiarato che il Segretario Generale si aspetta che il governo “prenda molto seriamente queste sfide con misure che proteggano e riducano al minimo i danni alla popolazione, nel rispetto delle istituzioni democratiche, dei diritti umani e del diritto internazionale”.
L’intervento dell’Esercito, nelle maggiori città del Paese, ha fatto sì che la situazione, ieri, apparisse nel complesso normalizzata. Tuttavia, restano alte tensione e preoccupazione. E sale di tono il dibattito politico sui provvedimenti del presidente della Repubblica, Daniel Noboa, che ha dichiarato lo stato di conflitto interno e ha annunciato la decisione di rimpatriare nei propri Paesi di provenienza i detenuti stranieri che si trovano nelle carceri ecuadoriane, e in particolare venezuelani, colombiani e peruviani, che rappresentano il 90% della popolazione carceraria del Paese.