A più livelli la Chiesa peruviana prende posizione in merito a un programma trasmesso su YouTube il 27 dicembre, in cui una persona che si occupa di divinazione e promuove la superstizione induce le persone ad andare a messa, a ricevere e portare a casa l’ostia consacrata per utilizzarla a fini sacrileghi e riti propiziatori personali. In una nota, l’arcivescovo di Lima, mons. Carlos Castillo Mattasoglio (che ha fatto cenno alla vicenda anche nell’omelia di domenica 7 gennaio) scrive che l’arcidiocesi di Lima “di fronte all’assoluta mancanza di rispetto per la fede dei cattolici che si esprime nel maltrattamento dell’Eucaristia – presenza reale di Gesù Cristo tra noi, istituita da Gesù stesso – incitandone il furto e l’uso vile, esprime il suo fermo rifiuto di tale uso frivolo e irresponsabile che costituisce, nella Chiesa, un atto sacrilego che comporta la pena della scomunica late sententiae per il credente che lo commette o lo incita”.
La nota fa presente che “le persone che hanno commesso questo reato – anche se hanno già rimosso il passaggio indegno dal video – devono ricordare che non è stato commesso solo un atto sacrilego, ma anche un danno a un valore fondamentale che contribuisce all’unità e alla conformazione umana e spirituale della nazione peruviana, e che è tutelato dall’art. 50 della Costituzione del 1993: ‘Lo Stato riconosce la Chiesa cattolica come elemento importante nella formazione storica, culturale e morale del Perù, e le presta la sua collaborazione’. Chiediamo a tutti, credenti e non credenti, di proteggere tutti gli elementi di valore umano e religioso che hanno dato significato alla nostra identità peruviana e che abbiamo ereditato fin dalla fondazione della Repubblica; valori che non possono essere calpestati, usati in modo improprio, denigrati, vilipesi o confusi con la stregoneria e la stregoneria, che costituiscono piuttosto un segno di antireligione”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Conferenza episcopale peruviana, mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo: “È deplorevole e riprovevole che questo atto inciti a commettere sacrilegio, utilizzando il Santissimo Sacramento in rituali superstiziosi che contraddicono e relativizzano l’esperienza di fede e l’impegno nella vita cristiana”. Alla luce di quanto accaduto, mons. Cabrejos invita i fedeli “a non lasciarsi sorprendere da malintenzionati che usano il sacro per promuovere riti superstiziosi e sacrileghi”.