“In tutto il suo ministero Gesù appare come un profeta molto distinto dal Battista: se Giovanni è ricordato per la sua ascesi – mangiava quello che trovava nel deserto –,Gesù è invece il Messia che spesso vediamo a tavola”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata al vizio della gola. “Guardiamo a Gesù”, l’esordio di Francesco: “Il suo primo miracolo, alle nozze di Cana, rivela la sua simpatia nei confronti delle gioie umane: egli si preoccupa che la festa finisca bene e regala agli sposi una gran quantità di vino buonissimo”. “Il suo comportamento suscita scandalo, perché non solo egli è benevolo verso i peccatori, ma addirittura mangia con loro; e questo gesto dimostrava la sua volontà di comunione e vicinanza con tutti”, ha commentato il Papa: “Ma c’è anche dell’altro. Mentre l’atteggiamento di Gesù nei confronti dei precetti ebraici ci rivela la sua piena sottomissione alla legge, egli però si dimostra comprensivo con i suoi discepoli: quando questi vengono colti in fallo, perché avendo fame colgono delle spighe, lui li giustifica, ricordando che anche il re Davide e i suoi compagni avevano preso i pani sacri”. “Ma soprattutto Gesù, con una bella parabola, afferma un nuovo principio”, ha spiegato Francesco: ”gli invitati a nozze non possono digiunare quando lo sposo è con loro; digiuneranno quando lo sposo verrà loro tolto. Gesù vuole che siamo nella gioia in sua compagnia; ma vuole anche che partecipiamo alle sue sofferenze, che sono anche le sofferenze dei piccoli e dei poveri. Gesù è universale”.