“Questa domanda è tanto importante: dimmi come mangi, e ti dirò che anima possiedi”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata al vizio della gola. “L’alimentazione è la manifestazione di qualcosa di interiore”, ha spiegato Francesco: “la predisposizione all’equilibrio o la smodatezza; la capacità di ringraziare oppure l’arrogante pretesa di autonomia; l’empatia di chi sa condividere il cibo con il bisognoso, oppure l’egoismo di chi accumula tutto per sé”. “Nel modo di mangiare si rivela il nostro mondo interiore, le nostre abitudini, i nostri atteggiamenti psichici”, la tesi del Papa, che ha ricordato come “gli antichi Padri chiamavano il vizio della gola con il nome di ‘gastrimargia’, termine che si può tradurre con follia del ventre”. “La gola è una follia del ventre”, ha ribadito il Papa, che poi ha proseguito a braccio: “C’è questo proverbio: noi dobbiamo mangiare per vivere, non vivere per mangiare. La follia del ventre È un vizio che si innesta proprio in una nostra necessità vitale, come l’alimentazione. Stiamo attenti a questo”.