Papa Francesco: “non escludere nessuno, a livello politico, sociale e religioso”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Oggi, in un mondo diviso da guerre e polarizzazioni, corriamo il rischio di perdere la capacità di sognare”. Lo ha denunciato il Papa, nel saluto rivolto alla delegazione del Gruppo Dialop (Transversal Dialogue Prokect), ricevuto in udienza prima dell’udienza generale in Aula Paolo VI. “Uno scrittore latinoamericano ha detto che gli uomini hanno due occhi, ma uno di carne e un altro di vetro”, ha raccontato Francesco: “Col primo vedono ciò che guardano, con l’altro ciò che sognano. Non perdere la capacità di sognare! Non tiratevi indietro, non arrendetevi, non smettete di sognare un mondo migliore”. “È nell’immaginazione, infatti, che intelligenza, intuizione, esperienza e memoria storica si incontrano per creare, avventurarsi e rischiare”, ha spiegato Francesco: “Quante volte, lungo i secoli, sono stati proprio dei grandi sogni di libertà e di uguaglianza, di dignità e di fraternità, uno specchio del sogno di Dio, a produrre svolte e progressi”. “Il coraggio di rompere gli schemi, l’attenzione ai deboli e la promozione della legalità”, la triplice consegna del Papa ai presenti. “Avere il coraggio di rompere gli schemi per aprirsi, nel dialogo, a vie nuove”, il primo invito di Francesco: “In un tempo segnato a vari livelli da conflitti e spaccature, non perdiamo di vista ciò che ancora si può fare per invertire la rotta. Contro gli approcci rigidi che separano, coltiviamo con cuore aperto il confronto e l’ascolto, non escludendo nessuno, a livello politico, sociale e religioso, perché il contributo di ciascuno possa, nella sua concreta peculiarità, essere accolto positivamente nei processi di cambiamento cui è legato il nostro futuro”.

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