“Elio ha lavorato con incessante appassionato impegno e competenza e attraverso molteplici iniziative per rendere viva e presente in questo nostro tempo quella cultura e spiritualità ebraica che sono parte integrante della storia e del tessuto sociale e culturale della nostra amata città di Casale. Non posso, poi, dimenticare il dialogo fraterno e la fruttuosa collaborazione che Elio ha saputo intessere, insieme agli altri componenti la comunità, con la Chiesa cattolica presente sul territorio. Dialogo e collaborazione che testimoniano a tutti come, nonostante le tristi vicende che hanno attraversato la nostra storia, il cristianesimo affonda inseparabilmente le proprie radici nella Torah e nella storia del popolo di Israele”. Lo ha scritto il vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, in una lettera ai famigliari di Elio Carmi, presidente della Comunità ebraica cittadina morto nella serata di lunedì 8 gennaio a causa del mesotelioma pleurico, per esprimere cordoglio per la sua scomparsa.
Nella mattinata di oggi a Casale Monferrato, presso il cimitero ebraico di via Cardinal Massaia, si è svolta la funzione funebre, molto partecipata. Carmi era conosciuto a livello nazionale anche per la sua attività professionale come designer. Era anche membro del Consiglio dell’Unione Comunità ebraiche italiane.
“In questo momento di lutto e di sofferenza desidero esprimere la mia personale vicinanza e dell’intera comunità Cattolica di Casale alla famiglia del carissimo Elio e alla comunità ebraica così duramente colpite da questo evento luttuoso”, ha scritto mons. Sacchi: “Mentre rinnovo la mia fraterna partecipazione al vostro dolore invoco dall’Eterno la pace per Elio e la consolazione per i suoi cari”.