L’Eglise Saints Martyrs di Marrakech “è in piedi, non è crollata”. Ma le immagini che invia al Sir via whatsapp padre Jean De Dieu Bazibuhe, della comunità dei francescani minori della città, mostrano crepe e calcinacci all’esterno e all’interno dell’edificio. “Ieri alle 23.12 per 30 secondi la scossa è stata fortissima”, racconta il religioso. “Era tardi per cui le persone erano nelle case. Non c’era nessuno per le strade e questo probabilmente è una delle cause che ha aggravato il bilancio delle vittime che al momento, così stanno dicendo le autorità, è di 632 persone e di 329 feriti”. In queste ore, padre Jean sta raccogliendo le informazioni sui fedeli cattolici della parrocchia, “soprattutto tra quelli più fragili”.
“La maggior parte dei danni e delle vittime sono nella città antica, la Medina”, racconta. Il francescano – che attualmente si trova solo in comunità, perché gli altri due confratelli sono fuori città e arriveranno domani – racconta che dopo la prima scossa, le persone sono uscite dalle case per proteggersi e hanno dormito tutta la notte fuori, per le strade. “Abbiamo visto passare ambulanze e macchine della polizia per prestare i primi soccorsi. Si era anche diffusa la notizia che ci sarebbe stata una seconda scossa forte nelle prime ore della mattina e le persone hanno quindi deciso di non rischiare. Solo con il passare delle ore, le persone stanno rientrando adesso in casa”. “La scossa di ieri – ricorda padre Jean – rappresenta un trauma che ha riportato il Marocco al terribile terremoto vissuto negli anni ’60 ad Agadir nel sud del paese, quando la terra si spaccò e tutta la città è stata inghiottita. Nessuno si è salvato. Sono morti tutti. Si è quindi diffuso panico e paura. In questo momento l’unica cosa che posso fare, è cercare di consolare e dare coraggio”. La parrocchia “Saints Martyrs de Marrakech” si trova nel centro della città. E’ una costruzione del 1920 – fa sapere il religioso – ed era già in condizioni di fragilità. “Il terremoto ha quindi aggravato questa situazione”. Il timore è che arrivino altre scosse e possano aggiungersi altri danni. “E’ la sola chiesa cattolica presente a Marrakesh su una popolazione di 1 milione di abitanti”, racconta padre Jean, “è quindi una chiesa molto importante per la città e ed un punto di riferimento per i cattolici che vivono qui, un totale stimato di 3 mila persone, tra 1.500 residenti e 1.500 turisti. Nella parrocchia è attiva anche la Caritas. Un presidio soprattutto per le famiglie in difficoltà e migranti. Ora si aggiungeranno anche le famiglie vittime del terremoto ma “i nostri mezzi sono molto limitati”.