Migranti: Palma (Gnpl), “investire di più sui rimpatri volontari, il ricorso alla coercizione è sempre un fallimento”

In un momento storico nel quale si è riaperto con forza il dibattito sui rimpatri forzati di cittadini stranieri irregolarmente presenti sul territorio italiano, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl) ha organizzato il 14 settembre alla Camera dei deputati una conferenza internazionale sul tema. Al centro dell’incontro i diritti fondamentali delle persone destinatarie di un provvedimento di rimpatrio. Ne discuteranno, per la prima volta insieme, il Garante nazionale Mauro Palma, la presidente del Sottocomitato Onu per la prevenzione della tortura, Suzanne Jabbour, e il presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura, Alan Mitchell, ovvero le persone che guidano le tre Autorità indipendenti di vigilanza che, per legge, hanno libero accesso in tutti i luoghi di privazione della libertà di loro competenza, incluso il territorio nazionale italiano.
Obiettivo della conferenza è “fare il punto sulle operazioni di rimpatrio forzato effettuate in Italia in una prospettiva internazionale”. In questo contesto, il Garante nazionale presenterà “le proprie osservazioni relative alle criticità in materia – per esempio, di salute o di dignità delle persone da rimpatriare – riscontrate nel corso dei monitoraggi effettuati, ma anche i risultati della collaborazione realizzata in questi anni con il Ministero dell’Interno rispetto all’attuazione delle raccomandazioni a esso rivolte e alla pluriennale sinergia avviata con la Polizia di Stato per la formazione degli operatori di scorta internazionale”. Inoltre, il Garante nazionale illustrerà l’attività di cooperazione avviata con i propri organismi omologhi in Albania e in Georgia.
Dal 2020 l’Ufficio del Garante nazionale ha monitorato a campione decine di operazioni di polizia che hanno coinvolto complessivamente più di 1500 persone destinatarie di provvedimenti di rimpatrio forzato, seguendo tutta la procedura fino alla consegna delle persone rimpatriate alle Autorità di destinazione: ha monitorato direttamente 68 voli aerei charter diretti in Tunisia, Egitto, Georgia, Nigeria, Gambia e Albania, di cui 16 – con 373 persone da rimpatriare – nel solo 2023.
Il presidente del Gnpl, Mauro Palma, commenta così l’iniziativa: “Il ricorso alla coercizione è sempre un fallimento e lascia segni sia in chi la subisce sia in chi la esercita. Per questo occorrerebbe investire di più sui rimpatri volontari. Tuttavia, è compito del Garante nazionale vigilare sui rimpatri forzati, che sono uno strumento molto utilizzato da tutti i Paesi occidentali e sul quale occorre tenere gli occhi ben aperti per evitare abusi. Lo scopo della conferenza che abbiamo organizzato è di favorire un confronto con gli organismi sovranazionali di controllo per innalzare sempre di più gli standard di tutela delle persone che vengono rimpatriate”.

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