“La sapienza del cuore è un dono prezioso che ognuno deve richiedere al Signore, così come fece il re Salomone all’inizio del suo regno”. Lo ha affermato oggi l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi, nell’omelia della celebrazione eucaristica che ha presieduto nella basilica della Ghiara in occasione della solennità della Natività di Maria. “Questa dote permette di saper trattare le grande problematiche esistenziali, dare senso e significato alla vita, alla sofferenza, alla malattia”, ha spiegato il presule che ha richiamato l’importante indicazione del vangelo di San Luca: “Maria conservava tutte queste cose in cuor suo meditandole”, sottolineando la rilevanza della riflessione, della memoria, del pensare; “il dimenticare – ha osservato – porta al disorientamento, allo smarrimento culturale e spirituale. Un popolo senza memoria è perduto, mentre deve conservare l’esperienza, i valori consegnati dai padri”.
Nell’omelia, l’arcivescovo ha rilevato come “oggi grande sia la capacità di comunicare ma altrettanto scarsa quella di riflettere; si è bombardati di messaggi, immediatamente consultati, anche quando si dovrebbe utilizzare il tempo per la meditazione, il dialogo in famiglia, con gli amici e le persone che si amano. È dunque una ‘comunicazione virtuale’ quella che si vuole instaurare con gli altri. Non ci si riserva il tempo per meditare”. Al riguardo mons. Morandi ha posto in evidenza i pericoli dell’intelligenza artificiale: “Non si ha bisogno di ‘tutorial’, ma di qualcuno che possieda la vera sapienza del cuore”. E ha citato un pensiero Pascal: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”. L’arcivescovo ha rivolto un invito: “Alla scuola di Maria pregare perché la città di Reggio e la diocesi reggiano-guastallese siamo capaci di offrire alle persone il dono della sapienza del cuore”.