Domani, venerdì 8 settembre, in occasione della ricorrenza liturgica della Natività di Maria, la Conferenza haitiana dei religiosi ha promosso una catena di preghiera per il Paese, in affidamento alla Vergine Maria. “Invitiamo ogni comunità – si legge in una nota – a partecipare a una giornata di preghiera e adorazione per pregare per i nostri fratelli e sorelle che soffrono, mettere le ginocchia a terra e chiedere la conversione di coloro che ci fanno soffrire in questo piccolo Paese che è la madre di tutti noi”. La catena di preghiera, con una ideale staffetta nelle varie chiese delle congregazioni religiose a Port-au-Prince, si terrà dalle 6 del mattino alle 6 della sera. Ogni comunità dedicherà un’ora di preghiera e adorazione.
L’iniziativa fa seguito a una nota della stessa Conferenza dei religiosi di Haiti, intitolata “Dal profondo dell’abisso ti invoco, o Eterno”, nella quale si legge: “Haiti, la nostra bella nazione, sta appassendo sotto i nostri occhi. La situazione è allarmante e a pagare il prezzo più alto è il popolo. Le fondamenta della nostra terra sono state scosse e i nostri concittadini sono in ginocchio. Haiti è in preda a una crisi in cui sembra essersi persa la sacralità della vita umana. Atti di violenza, rapimenti, stupri, omicidi, saccheggi, espropriazioni e persino incendi dolosi avvengono impunemente sotto lo sguardo indifferente dello Stato. Sono i più poveri a soffrire di più”.
La capitale Port-au-Prince e i suoi dintorni “sono diventati zone senza legge, dove la vita umana sembra aver perso valore”. “Per più di due anni, lo Stato è stato assente, lasciando che gli occhi di alcuni guardassero negli occhi di altri. Le autorità sembrano impotenti a gestire la situazione. La polizia è presente per sedare le manifestazioni contro l’insicurezza, ma non c’è mai abbastanza equipaggiamento o un numero sufficiente di agenti per arrestare i criminali. Nel frattempo, la gente scompare mentre un piccolo gruppo di persone continua a godere dei privilegi concessi dallo Stato”.
Concludono i religiosi haitiani: “In questo momento di angoscia, rivolgiamo un appello solenne a tutti i settori della società haitiana: cattolici, protestanti, seguaci del vodou, società civile, università (pubbliche e private), sindacati, stampa, partiti politici e tutti coloro che si impegnano per Haiti. Per il bene del nostro Paese, dobbiamo unirci, con tutti i nostri cuori e le nostre voci, per dire no a questa forza distruttiva che si sta abbattendo sulla nostra nazione, per condannare il genocidio silenzioso che sta imperversando tra il nostro popolo e per proporre un percorso di liberazione del nostro Paese da tutte le forze oscure, visibili o nascoste”.