“Essere casa della misericordia: luogo aperto, luogo accogliente, dove le miserie di ciascuno possano entrare senza vergogna a contatto con la misericordia di Dio che rialza e risana”. È l’appello rivolto dal Papa sulla scorta della testimonianza della Chiesa mongola. ”A compimento della mia visita ho avuto la gioia di benedire e inaugurare la Casa della misericordia, prima opera caritativa sorta in Mongolia come espressione di tutte le componenti della Chiesa locale”, ha ricordato il Papa ripercorrendo, durante l’udienza di oggi, le tappe del suo recente viaggio apostolico: “Ecco la testimonianza della Chiesa mongola, con missionari di vari Paesi che si sentono un’unica cosa con il popolo, lieti di servirlo e di scoprire le bellezze che già vi sono”. “Perché questi missionari non sono andati a fare proselitismo, questo non è Vangelo”, ha proseguito a braccio: “Sono andati a vivere come il popolo mongolo, a parlare la lingua di quella gente, a prendere i valori di quel popolo e a predicare il Vangelo con stile mongolo. Sono andati e si sono inculturati: hanno preso la cultura mongola per poter inculturare in quella cultura il Vangelo”.