Rafforzare l’impegno per la pace e formare una nuova generazione di donne e uomini architetti e artigiani di pace. Con questi obiettivi è nata ieri la “Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace”: un nuovo strumento per costruire e diffondere la cultura della pace, della cura e della fraternità, argine e alternativa alla cultura della violenza e della guerra, dell’individualismo e della competizione selvaggia, della discriminazione, dell’indifferenza e dello scarto, dello sfruttamento delle persone, dei beni comuni e della natura. Nata per volontà del gruppo di persone che da anni organizza la Marcia PerugiAssisi, la Fondazione intende dare nuovo impulso al cammino generato da Aldo Capitini promuovendo “l’alleanza di tutte le donne, gli uomini e le istituzioni che vogliono la pace”. La Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace ha sede a Perugia. “La lunga ‘grande assenza’ di una seria politica di pace e la pretesa di vincere la guerra con la guerra – scrivono i promotori – stanno alimentando una drammatica escalation militare globale che minaccia di trascinarci prima nel campo di battaglia e poi nell’abisso atomico”. “Ma la guerra non è il solo problema. Siamo entrati nel tempo – continuano i promotori – in cui la natura ci sta presentando il severo conto di tutta l’incuria e gli abusi che le abbiamo inferto, la guerra e la corsa al riarmo ci stanno impoverendo, la bomba dell’economia dell’ingiustizia, della competizione selvaggia e dello sfruttamento sta facendo esplodere le sofferenze e le disuguaglianze, centinaia di milioni di persone sono costrette a fuggire dalla morte e dalla miseria, l’intelligenza artificiale, insieme a tante opportunità, sta aprendo prospettive manipolatorie da incubo, le istituzioni democratiche sono sempre più in difficoltà e una diffusa violenza continua ad alimentare paura, ansia e sfiducia. Per affrontare questi problemi enormi che diventano ogni giorno più drammatici, è urgente una nuova e più ampia assunzione di responsabilità”.