“L’estate più calda di sempre è stata accompagnato in Italia da una media di 22 eventi estremi al giorno lungo la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento”. Lo afferma la Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento ai dati del Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea, secondo cui la stagione giugno-luglio-agosto del 2023 è stata di gran lunga la più calda mai registrata a livello globale, con una temperatura media di 16,77 gradi centigradi, 0,66 gradi sopra la media.
“Siamo di fronte – osserva Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo”. “Il 2023 – sottolinea l’associazione – è stato infatti segnato prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio che ha inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati”. “Un’annata nera per l’agricoltura italiana – rileva Coldiretti – con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna”. A causa dei cambiamenti climatici quest’anno si registra, infatti, un taglio del 10% della produzione di grano, del 14% di quella di uva da vino fino al 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi dell’associazione e si registra un calo anche per il pomodoro. “Ma in difficoltà – conclude Coldiretti – sono anche le altre produzioni ortofrutticole bruciate dal caldo torrido”.