“Si apre un nuovo anno di sicuro impegno nelle comunità scolastiche di ogni ordine e grado. Molti docenti sono già impegnati nella immediata preparazione attraverso aggiornamenti, in particolare quello sulla ‘empatia’: un sentiero reso ancor più necessario per mettere a fuoco il difficile campo delle vicende emozionali, affettive e relazionali di ragazzi e giovani. Un ambito in cui sono chiamate tutte le componenti, tra cui la famiglia, a trovare un terreno fecondo che possa far germogliare fecondi frutti per tutti”. Lo scrive il vescovo di Viterbo, mons. Orazio Francesco Piazza, nel messaggio di auguri per il nuovo anno scolastico.
“Ferve un’‘attesa creativa’ che responsabilizza le comunità scolastiche, dove si incrociano lavoro, formazione, prove, esperienze che aprono alle speranze di un futuro da preparare con la massima cura e disponibilità; ma, soprattutto, chiama a rinnovato impegno, malgrado evidenti difficoltà, le diverse persone che le incarnano: studenti, dirigenti scolastici, docenti, amministrativi, personale Ata. La scuola è una ‘comunità speciale’ che forma alla vita, alla preparazione mirata e funzionale ad un cammino di qualificazione della persona e delle sue qualità umane, sociali e professionali”, sottolinea il presule.
All’inizio di questo nuovo anno scolastico, mons. Piazza desidera “augurare a tutti, con particolare vicinanza, relazioni improntate al rispetto e alla stima; esperienze condivise che fanno crescere nella sensibilità civile e sociale; impegno e dialogo per creare, nella specificità del proprio ruolo, un clima sereno e costruttivo”.
“Agli studenti – precisa il vescovo – auguro entusiasmo operoso; alle famiglie vera collaborazione con le varie componenti scolastiche; ai dirigenti, tensione positiva per la qualificazione del cammino di tutta la comunità scolastica; ai docenti, rinnovata passione nel proprio ruolo; al personale amministrativo e Ata un lavoro sereno e proficuo per il bene di tutti. Di vero cuore auspico un anno, in serenità e salute, fecondo di frutti, assicurando la personale vicinanza e collaborazione in un contesto vitale decisivo per tutti”.