Ad Acireale, sullo sfondo del centocinquantesimo anniversario di vita ecclesiale, è giunto il momento di mettere in atto l’adeguamento liturgico della cattedrale, al quale si giunge dopo anni di maturata riflessione scaturita dalle istanze del Concilio ecumenico vaticano II. Si inserisce in questo contesto la riunione informativa, di martedì 5 settembre nel Seminario vescovile, sul concorso di progettazione riguardante la cattedrale e riservata nel corso della mattinata agli otto team finalisti, dei ventiquattro che hanno partecipato, dai quali entro l’anno sarà stabilito il progetto vincitore. La basilica cattedrale, infatti, negli anni è stata già soggetta ad interventi atti a renderla attuale del suo tempo e dal 2021 ha avuto inizio l’iter che attraverso studi di fattibilità ha permesso di indire il concorso per prendere in carico le migliorie da apportare.
Tante le voci che si sono alternate in questo primo momento di confronto: dai saluti di mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, che ha introdotto l’incontro, passando per don Fabio Raimondi, incaricato regionale Bce (Beni culturali ecclesiastici). Hanno animato le riflessioni mattutine don Angelo Milone, direttore diocesano Bce, che ha relazionato sul tema “Il percorso diocesano dell’adeguamento della cattedrale”, e don Luca Franceschini, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, che ha affrontato “L’esperienza dei Bandi Nazionali e le peculiarità della cattedrale di Acireale”. Prima di concedere lo spazio al dibattito è stato ancora il momento di ascoltare l’intervento dell’ing. Aurora Cristaudo, responsabile del procedimento, su “Le tappe del concorso e attenzioni procedurali”.
La sessione pomeridiana dell’incontro è stata invece divisa in due momenti: il primo riservato ai gruppi di lavoro con la visita alla cattedrale, accompagnati dalla narrazione storica curata da mons. Giovanni Mammino, rettore del Seminario e direttore del Museo diocesano. I progettisti hanno effettuato, inoltre, le campagne fotografiche e i rilievi necessari al progetto. Il secondo, nel tardo pomeriggio, con la relazione di don Roberto Strano, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, sul concetto “L’importanza della chiesa Cattedrale e degli spazi liturgici celebrativi”, aperto a tutti.
I lavori si sono conclusi con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Raspanti: “Oggi, alla luce del Concilio, si avverte la necessità di adeguare gli spazi della cattedrale – ha detto -. Ecco perché gli Uffici pastorali preposti sono giunti alla determinazione di iniziare questo articolato progetto che tende da un lato a conservare integra la fisionomia storica e artistica della monumentale Basilica e dall’altro ad adeguare gli spazi liturgici”. “La liturgia permette l’incontro con Dio e per questo si è esortati ad essere coraggiosi ed umili destinatari e annunciatori della salvezza, la quale dona l’equilibrio all’uomo dopo il disequilibrio causato dal peccato – ha concluso -. La realizzazione dell’adeguamento degli spazi liturgici potrà quindi avere dei risvolti importanti nella vita di fede nella Chiesa di Acireale”. Ha concelebrato anche il card. Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo. I lavori nella basilica cattedrale, tengono a precisare i promotori dell’iniziativa ed in particolare don Franceschini, “non stravolgeranno l’aspetto della chiesa ma modificheranno i poli liturgici che non sono più adatti, rendendo la cattedrale più a misura dei fedeli”.