Ogni giorno 600 persone mangiano alle mense gratuite gestite dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze. Anche oggi, data in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale della carità, nel giorno dell’anniversario della scomparsa nel 1997 di Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace nel 1979 per il lavoro svolto nella lotta per sconfiggere la povertà e la sofferenza. “Il miglior modo per celebrare la Giornata internazionale della carità è fare quello che facciamo 365 giorni all’anno: aiutare i più fragili, stare vicino a chi soffre con parole di conforto ma soprattutto con azioni concrete”, commenta Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze. “Questa giornata ci dà l’occasione ogni anno per ricordarci ciò che davvero conta: il volontariato è l’antidoto alla cultura dell’individualismo. La storia fiorentina, toscana e italiana è segnata dalla carità: abbiamo bisogno dei volontari per ricentrarci sull’essenziale”, afferma mons. Domenico Viola, vicario episcopale per la carità. “L’esperienza di volontario è l’esperienza di chi dà ma anche riceve molto, perché, come diceva Madre Teresa, non si tratta di quanto dai, ma dell’amore che ci metti, ed è quello che contraddistingue l’azione delle tante realtà di carità e solidarietà operanti, prime tra tutte la Caritas e la Fondazione Caritas che fondano da sempre la loro esistenza sul prendersi cura degli ultimi, ma anche di chi rivendica i propri diritti dimenticando l’orizzonte più vasto in cui tutti ci si deve prendere cura a vicenda. Vedo un moltiplicarsi di centri di ascolto, delle mense quotidiane, e delle strutture di accoglienza. Se dovessi dare un titolo a questa giornata direi: ‘Il tuo aiuto fa la differenza’”.
Per la Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze la carità ha il volto delle persone assiste quotidianamente, in ogni periodo dell’anno: circa 300-320 persone si rivolgono ogni giorno alla mensa cittadina di via Baracca per un pasto, 220 vanno a mangiare nelle 8 mense di quartiere, 120 utilizzano il servizio docce. Nelle strutture di accoglienza attualmente sono ospitate 726 persone, provenienti da 49 paesi diversi (il 21,9% sono cittadini ucraini, il 10,33% italiani), di cui circa un quarto minorenni. L’ospite più anziano ha 85 anni, il più giovane appena un mese.
Inoltre, come ogni estate, la Fondazione ha ospitato anche quest’anno circa 40-60 persone a settimana nel campeggio San Frediano a Vada, struttura nata nel 1954 dall’idea del sacerdote fiorentino don Danilo Cubattoli: persone che non possono permettersi una vacanza e bambini che il mare non lo hanno mai visto perché ha vissuto sempre in guerra.