Solo un Paese su due in Europa e in Asia centrale dispone di politiche volte a migliorare l’alfabetizzazione sanitaria digitale, lasciando indietro milioni di persone. Lo rivela il rapporto “Digital Health in the European Region: the ongoing journey to commitment and transformation” (La salute digitale nella regione europea: il viaggio in corso verso l’impegno e la trasformazione), che copre tutti i 53 Paesi membri Oms di Europa e Asia centrale, lanciato oggi a Porto, in Portogallo, in occasione del secondo simposio Oms Europa sul futuro dei sistemi sanitari nell’era digitale. Negli ultimi anni l’adozione di soluzioni digitali nel settore sanitario è aumentata in tutta la Regione europea dell’Oms, cambiando il modo in cui i pazienti ricevono assistenza nelle strutture di assistenza primaria, negli ospedali e nelle loro case.
“Il principale rischio – si legge in un comunicato – è il digital health divide (divario sanitario digitale) che si crea a causa di un’implementazione e di un’adozione non uniformi delle soluzioni digitali. Ciò significa che milioni di persone in tutta la regione non sono ancora in grado di beneficiare della tecnologia sanitaria digitale. Questa disuguaglianza deve essere affrontata urgentemente attraverso investimenti mirati nella tecnologia e sviluppando competenze e capacità negli operatori sanitari in modo che tutte le persone possano accedere e utilizzare con sicurezza la tecnologia sanitaria digitale, in particolare coloro che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio”.
“È una triste ironia che le persone con competenze digitali limitate o assenti siano spesso quelle che trarrebbero il massimo vantaggio dagli strumenti e dagli interventi sanitari digitali, come anziani o comunità rurali. Affrontare questo squilibrio è necessario per la trasformazione digitale del settore sanitario”, afferma Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms Europa. “È chiaro che la salute digitale è il presente e il futuro dei nostri sistemi sanitari”; ecco perché “è ancora più fondamentale” garantire che tutti ne “traggano vantaggio e nessuno venga lasciato indietro”. L’analisi Oms/Europa mostra che 44 Paesi della Regione hanno una strategia nazionale per la salute digitale, ma solo 19 hanno sviluppato linee guida su come valutare gli interventi in materia; poco più della metà ha sviluppato politiche per l’alfabetizzazione sanitaria digitale e implementato un piano di inclusione digitale; molti non dispongono ancora di un organismo dedicato, responsabile della supervisione delle app di salute mobile (mHealth).