Parlamento Ue: Commissione Affari costituzionali, riforme e richiesta modifica Trattati. Dalla “parità uomo-donna” alla “parità di genere”?

Una immagine del Parlamento europeo, sede di Bruxelles (Foto Parlamento Ue)

A pochi mesi dalla fine della legislatura al Parlamento europeo si lavora per una riforma dei Trattati Ue. Una bozza di testo della Commissione Affari costituzionali dell’Eurocamera riprende le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa del 9 maggio 2022. Tra queste, ad esempio, la revisione del processo decisionale Ue e la sostituzione del voto all’unanimità con il voto a maggioranza qualificata, il rafforzamento della partecipazione dei giovani e dei diritti dei cittadini, l’ambiente, lo stato di diritto e la parità di genere. Su quest’ultimo punto, nell’articolo sul principio di non discriminazione un emendamento rimuove il termine “parità tra uomo e donna” sostituendolo con “parità di genere”. La bozza di testo, che circola tra i corridoi Ue, è stata elaborata dai relatori della Commissione Affari costituzionali dell’Eurocamera (Afco), gli eurodeputati Guy Verhofstadt di Renew Europe, Sven Simon del Partito dei popolari europei, Gabriele Bischoff dei Socialisti e democratici, Daniel Freund dei Verdi Ue, Helmut Scholz della Sinistra Ue. La relazione dovrebbe essere sottoposta all’esame di Afco e al voto della plenaria del Parlamento europeo.
La relazione arriva a seguito di una risoluzione del Parlamento Ue del 9 giugno 2022 sulla richiesta di una “Convenzione per la revisione dei Trattati”, che sono in vigore dal 1° dicembre 2009. Nel testo si ribadisce la richiesta dell’Europarlamento di “modificare i Trattati” e si invita il Consiglio a “sottoporre immediatamente e senza alcuna deliberazione le proposte del Parlamento al Consiglio europeo”. Inoltre, si esorta il Consiglio europeo a convocare quanto prima una Convenzione. Questo anche perché il Parlamento europeo “ha accolto con favore le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa del 9 maggio 2022” e ha notato che “molte delle proposte della Conferenza richiedono modifiche ai trattati”.

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