Il Consiglio delle guide religiose della Coreis (Comunità religiosa islamica italiana) condanna, in un comunicato diffuso ieri sera, le affermazioni di un imam di Birmingham nel Regno Unito e la sua brutale descrizione tecnica di una lapidazione femminile per adulterio durante il sermone della preghiera comunitaria del venerdì. “È intollerabile – si legge nella nota – la puerile giustificazione addotta dai responsabili di uno dei centri islamici di Birmingham che si tratti di una citazione estrapolata artificialmente dal contesto del sermone. Ciò che è davvero artificiale e artefatto del sermone in questione è la totale mancanza di senso di coerenza e di opportunità religiosa, la mancanza di sensibilità e consapevolezza del contesto e delle reali priorità spirituali dei fedeli nella storia e nella società contemporanea dell’Occidente. L’errore di questo imam – osserva la Coreis – è quello di abusare della sua saccenza su alcuni dettagli tecnici della storia giuridica per travisare e istruire alcuni fedeli ad una interpretazione formalista e ‘punitiva’ della religione a discapito e a danno dell’integrità di ogni essere umano. Così facendo egli snatura la vera identità e finalità di ogni dottrina religiosa e di ogni credente, uomo e donna, occultando il messaggio di prevenzione nella ricerca del bene, scioglimento dei nodi dell’anima, pacificazione interiore e armonia universale”. I membri del Consiglio delle guide religiose della Comunità religiosa islamica italiana, come molti altri centri e coordinamenti di formazione religiosa in Europa e nel mondo, “si onorano di attingere alle fonti della dottrina religiosa tramite la lettura e l’interpretazione riattualizzata dell’insegnamento di maestri autentici di saggezza e amore per la conoscenza, la pace e l’unità”.