Diocesi: mons. Spina (Ancona), “custodiamo il nostro mare, ciascuno nel proprio ambito promuova l’ecologia integrale”

(Foto: arcidiocesi di Ancona-Osimo)

“Prendiamoci cura del nostro mare. Chiediamo al Signore che ci renda operatori di pace, perché ciascuno nel proprio ambito promuova l’ecologia integrale”. Così mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, durante la messa presieduta ieri in cattedrale in occasione della Festa del mare.
Nell’omelia il presule ha ricordato l’enciclica “Laudato si’” in cui “Papa Francesco sottolinea che siamo tutti connessi, realtà ambientale e realtà umana camminano insieme. Mi sono rimaste impresse le parole che il Santo Padre mi disse ad una udienza: ‘Prenditi cura del mare’. Lo abbiamo fatto con la celebrazione dell’Anno francescano nel 2018-2019 e continueremo a farlo come Chiesa locale”. “Non posso dimenticare le parole di un anziano ed esperto pescatore”, ha ricordato l’arcivescovo: “Se vuoi parlare del mare, guarda gli occhi di un marinaio, di un pescatore”. “Quando si guardano i volti delle persone – ha commentato – allora tutto si illumina. Oggi sono tante le difficoltà che incontrano i pescatori, coloro che vivono il mare e vivono di mare, che lamentano la fatica e il disagio economico a cui si aggiungono dei provvedimenti legislativi e una burocrazia che ritengono penalizzanti. Se non si entra in contatto con il mondo del mare non si riesce a capire quanto sia faticosa la vita dei marittimi. Con il loro lavoro sulle navi che trasportano merci in tutto il mondo, in modo spesso invisibile rendono possibile la nostra quotidianità e sostengono l’economia”.

(Foto: arcidiocesi di Ancona-Osimo)

“Il mare – ha proseguito – è fonte di vita, oggi il pensiero va anche a tutte le persone che vi si recano in vacanza e trovano servizi efficienti, a quanti vi fanno sport, a quanti ne godono la bellezza. A tutti gli operatori che fanno del turismo la loro ragione professionale e pastorale giunga la gratitudine affinché non si trascuri di contemplare la bellezza del creato nel prenderci cura della nostra casa comune, affidataci da Dio”. “Guardiamo il nostro mare come grande opportunità di lavoro e non dimentichiamo – ha esortato mons. Spina – il dramma delle migrazioni che responsabilizza a vivere il mare come opportunità di incontro tra culture, di scambi e commerci: perché non deve e non può essere un luogo di morte. Papa Francesco, nell’Angelus di qualche domenica fa, ha parlato delle oltre duemila persone migranti che sono morte tentando di attraversare il Mediterraneo, dall’inizio del 2023 a oggi. Ha definito la loro morte ‘una piaga aperta nella nostra umanità’ e ha invitato ad agire con ‘solidarietà e fratellanza’”. “Ancona, porta d’Oriente e via della pace – ha auspicato l’arcivescovo – sappia essere sempre più città viva e accogliente. Chiediamo al Signore che ci renda operatori di pace, perché ciascuno nel suo ambito promuova una ecologia integrale”. “È noto a tutti – ha continuato – che la crisi ecologica è la manifestazione esterna della crisi etica, culturale e spirituale della modernità (LS 119). L’ecologia integrale ci invita a guardare in modo diverso la situazione odierna, nella consapevolezza che la crisi socio-ambientale deriva da un’antropologia distorta, che mentre riduce la persona umana a individuo isolato – inteso per lo più come homo oeconomicus –, considera la natura esclusivamente come una risorsa da sfruttare, portandoci così a un all’allontanamento dalla relazione vitale che dovremmo avere con il Creatore. Camminiamo insieme per perseguire il sogno di Dio per tutti noi che ci vuole vivi e gioiosi nella fratellanza umana e nell’armonia del creato. Custodiamo il nostro mare”.

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