Ha preso avvio ieri, in Colombia, la Settimana per la pace, tradizionale appuntamento promosso dalla Chiesa colombiana e da numerose organizzazioni, istituti, associazioni, università e altre realtà accomunate dall’impegno per la costruzione della pace. Una settimana di storia, vita e memoria, che quest’anno si svolge all’insegna del motto nazionale “Raduni che creano pace”. Durante la Settimana, particolare significato ha la figura di san Pedro Claver, il gesuita che a Cartagena promosse la dignità degli schiavi provenienti dall’Africa.
In quest’ottica, tra i tanti appuntamenti promossi nel Paese, spicca il programma di eventi organizzato dall’arcidiocesi di Cartagena nel santuario dedicato a san Pedro Claver (visitato da Papa Francesco nel 2017), che culminerà nella festa del 9 settembre, memoria del santo gesuita. Tra gli incontri e le attività, spicca il 7 settembre una conversazione con padre Francisco de Roux, presidente della Commissione della Verità.
Afferma l’arcivescovo di Cartagena, mons. Francisco Javier Múnera, padre della Consolata: “L’impegno per la riconciliazione, la convivenza e la speranza, pongono la città di Cartagena al centro di dibattiti, presentazioni culturali, celebrazioni religiose e altro ancora. San Pietro Claver conosciuto anche come Patrono dei diritti umani è il protagonista”. Il 9 settembre, giornata nazionale dei diritti umani e festa di San Pietro Claver, si svolge l’evento centrale della settimana per la pace. Espressioni culturali e religiose e processi di protesta sociale convergono nelle strade della città”.
Commenta da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani: “Mentre i gesuiti del Cinep celebrano cinquant’anni di impegno pastorale per la pace con un seminario all’Università Javeriana di Bogotá, sulla ricerca accademica per la pace, l’arcivescovo Munera convoca personalità di valore internazionale, come padre De Roux, e lo stesso nuovo direttore del santuario di San Pedro Claver a Cartagena, il gesuita Alfredo Ferro, già segretario esecutivo della Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia. Il tutto, in un contesto molto difficile, dopo che la Corte Costituzionale ha decretato la pace totale del presidente progressista Gustavo Petro, come incostituzionale”.