Entra nel vivo l’incontro nazionale dell’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn), da ieri sera e fino a domani mattina in corso all’hotel Fonte Angelica a Nocera Umbra.
Questa mattina focus su “L’Italia del terzo figlio”, cui hanno partecipato il presidente nazionale dell’Anfn, Alfredo Caltabiano, il direttore dell’osservatorio politico di Anfn, Paolo Moroni, e Riccardo Lucarelli, papà di tre figli e capo della segreteria tecnica del Ministero della Famiglia, Natalità e delle Pari Opportunità presieduto dalla ministra Eugenia Roccella.
In questa occasione è stata presentata la proposta di una legge-quadro sulle famiglie numerose. Un testo che prenderà spunto da un disegno di legge cui aveva lavorato il past president di Anfn, Mario Sberna, nella diciassettesima legislatura. E che si sta arricchendo, in queste settimane, del contributo di molte famiglie. In occasione dell’incontro si è parlato delle difficoltà di rodaggio dell’assegno unico. Ma non solo. “Sarebbe riduttivo pensare che efficaci politiche familiari si completano con il solo assegno unico universale”, afferma Caltabiano, che chiede, al contrario, “misure capaci di accompagnare tutte le fasi della vita della famiglia. Per la creazione di una famiglia, per favorire un progetto di vita, ad esempio, è necessario che i giovani possano contare su un lavoro non precario e adeguatamente retribuito. Quando nasce il primo figlio, la coppia ha bisogno di politiche di armonizzazione lavoro-famiglia. Con la nascita del secondo figlio e soprattutto dei successivi, alla coppia servono significativi sostegni economici, perché ogni figlio riduce inevitabilmente il potere di acquisto del nucleo familiare”.
Anfn chiede “una riforma congiunta e contestuale del fisco, dell’assegno unico e dell’Isee, che tenga adeguatamente conto dei carichi familiari, che consideri la famiglia come soggetto fiscale e che elimini le storture che da anni denunciamo sull’Isee. Soprattutto, chiediamo risorse adeguate sulla famiglia, da considerare non come spesa corrente, ma come investimento, ricorrendo ai fondi del Pnrr. Abbiamo proposto il rilancio della carta famiglia, seguendo le buone pratiche europee esistenti in Europa, in particolare Francia, Spagna ma soprattutto Polonia. Con una novità: estenderla alle famiglie da 2 figli in su, sia per ampliare la platea, rendendola commercialmente più appetibile, sia per incoraggiare le famiglie a mettere al mondo il secondo figlio”.