“Il silenzio è essenziale nel cammino di unità dei cristiani. É fondamentale per la preghiera, da cui l’ecumenismo comincia e senza la quale è sterile”. Nella Veglia ecumenica “Together”, in piazza San Pietro, il Papa ha citato ancora una volta, mutuandolo dal Vangelo di Giovanni, il comandamento dell’unità coniato da Gesù, che “ha pregato perché i suoi discepoli siano una sola cosa”. “Il silenzio fatto preghiera ci permette di accogliere il dono dell’unità come Cristo la vuole, con i mezzi che lui vuole, non come frutto autonomo dei nostri sforzi e secondo criteri puramente umani”, ha spiegato Francesco, secondo il quale “più ci rivolgiamo insieme al Signore nella preghiera, più sentiamo che è lui a purificarci e ad unirci al di là delle differenze”. “L’unità dei cristiani cresce in silenzio davanti alla croce, proprio come i semi che riceveremo e che raffigurano i diversi doni elargiti dallo Spirito Santo alle varie tradizioni”, ha affermato il Papa: “a noi il compito di seminarli, nella certezza che Dio solo dona la crescita. Essi saranno un segno per noi, chiamati a nostra volta a morire silenziosamente all’egoismo per crescere, attraverso l’azione dello Spirito Santo, nella comunione con Dio e nella fraternità tra di noi”.