Papa Francesco: Concistoro, “la Chiesa non vive di rendita”, “collegio cardinalizio sia come un’orchestra”

“La Chiesa non vive di rendita, e tanto meno di un patrimonio archeologico, per quanto prezioso e nobile. La Chiesa, e ogni battezzato, vive dell’oggi di Dio, per l’azione dello Spirito Santo”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia del Concistoro ha fatto notare che “la Pentecoste – come il Battesimo di ciascuno di noi – non è un fatto del passato, è un atto creativo che Dio rinnova continuamente”. ”Anche l’atto che stiamo compiendo qui adesso, ha senso se lo viviamo in questa prospettiva di fede”, ha proseguito Francesco riferendosi alla creazione dei 21 nuovi cardinali: “E oggi, alla luce della Parola, possiamo cogliere questa realtà: voi neocardinali siete venuti da diverse parti del mondo e lo stesso Spirito che fecondò l’evangelizzazione dei vostri popoli, ora rinnova in voi la vostra vocazione e missione nella Chiesa e per la Chiesa”. L’immagine scelta dal Papa è quella dell’orchestra: “il Collegio Cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa”. “Dico anche la ‘sinodalità, non solo perché siamo alla vigilia della prima Assemblea del Sinodo che ha proprio questo tema, ma perché mi pare che la metafora dell’orchestra possa illuminare bene il carattere sinodale della Chiesa”, ha precisato Francesco: “Una sinfonia vive della sapiente composizione dei timbri dei diversi strumenti: ognuno dà il suo apporto, a volte da solo, a volte unito a qualcun altro, a volte con tutto l’insieme”. “La diversità è necessaria, è indispensabile. Ma ogni suono deve concorrere al disegno comune”, il monito del Papa: “E per questo è fondamentale l’ascolto reciproco: ogni musicista deve ascoltare gli altri. Se uno ascoltasse solo sé stesso, per quanto sublime possa essere il suo suono, non gioverà alla sinfonia; e lo stesso avverrebbe se una sezione dell’orchestra non ascoltasse le altre, ma suonasse come se fosse da sola, come se fosse il tutto”. “E il direttore dell’orchestra è al servizio di questa specie di miracolo che ogni volta è l’esecuzione di una sinfonia”, ha spiegato Francesco: “Deve ascoltare più di tutti gli altri, e nello stesso tempo il suo compito è aiutare ciascuno e tutta l’orchestra a sviluppare al massimo la fedeltà creativa, fedeltà all’opera che si sta eseguendo, ma creativa, capace di dare un’anima a quello spartito, di farlo risuonare nel qui e ora in maniera unica”. “Ci fa bene rispecchiarci nell’immagine dell’orchestra, per imparare sempre meglio ad essere Chiesa sinfonica e sinodale”, la proposta ai membri del Collegio cardinalizio, “nella consolante fiducia che abbiamo come maestro lo Spirito Santo: maestro interiore di ognuno e maestro del camminare insieme. Lui crea la varietà e l’unità, lui è la stessa armonia”. “San Basilio cerca una sintesi quando dice: ‘ipse harmonia est”, l’aggiunta a braccio.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa