“Come si può provare ad evitare che il dialogo sinodale, in cui le nostre comunità cristiane sono impegnate, scivoli in un chiacchiericcio “lamentoso e inconcludente”?”, Con questo interrogativo si apre la riflessione del vescovo di Albenga-Imperia Guglielmo Borghetti, che in apertura dell’anno pastorale. invita la comunità diocesana a non pronunciare “vuote parole ma annuncio”. Come emerso dal Consiglio Pastorale Diocesano, la diocesi è chiamata quest’anno a focalizzare la sua attenzione sui linguaggi della proposta cristiana, le formulazioni diventate quasi “gergali” che sono però spesso sentite come inadeguate all’interno della vita della Chiesa stessa e irrilevanti per i mondi che non vi appartengono. “Sono profondamente convinto – scrive il vescovo Borghetti – che la scarsa efficacia dei linguaggi cristiani coinvolga in profondità questioni più ampie, tocchi il cuore del testimone di Cristo e della sua effettiva appartenenza a Cristo e del suo vivere in Cristo; la verità vissuta deborda e si raccomanda da sé. L’efficacia della comunicazione di Cristo è direttamente proporzionale all’intensità del vissuto di Cristo”. “Solo un discepolo di Gesù convinto e appassionato riesce a parlare di lui in modo attraente e attuale”, osserva il vescovo.