Un camper attrezzato contro il rischio di infezioni e overdose e un nuovo opuscolo informativo. Queste le novità presentate dalla Caritas di Bolzano-Bressanone per raggiungere le persone che orbitano attorno al campo delle dipendenze, con un’attenzione speciale rivolta ai giovani. “In accordo con il comune di Bolzano, siamo partiti in maggio con una nuova unità di strada”, racconta Patrizia Federer, responsabile di Binario7, il centro diurno gestito dalla Caritas e diventato negli anni un punto di riferimento per le persone consumatrici di sostanze stupefacenti. “Abbiamo attrezzato un piccolo camper, con materiale sterile e farmaci per la profilassi contro l’overdose, che i nostri operatori e operatrici distribuiscono al bisogno, mentre informano sul corretto smaltimento di siringhe usate e svolgono un lavoro di sensibilizzazione sui rischi legati al consumo di sostanze psicoattive”. 2 anni fa, i lavori di urbanistica nei pressi della stazione hanno causato il trasferimento di Binario7: “Spostandoci nella nostra sede attuale ai Piani di Bolzano, abbiamo perso il contatto con l’utenza giovanile, resa più schiva anche dalla pandemia”, prosegue Federer. “Con l’unità mobile possiamo tornare ‘al centro della piazza’ e riuscire ad agganciare anche ragazze e ragazzi. Con noi possono confrontarsi in modo aperto e informale, non li giudichiamo, al contrario diamo loro informazioni sugli effetti delle sostanze, fornendo a chi lo desidera contatti riguardo i servizi che operano percorsi di terapia e di uscita dalla dipendenza”. Insieme al camper è stato presentato anche un nuovo opuscolo del servizio, realizzato in una nuova veste con l’obiettivo di risultare più fruibile proprio per un pubblico di giovani, solitamente più diffidenti anche nei confronti di interventi a bassa soglia. Da maggio a settembre, le uscite dell’unità mobile B7 sono state 21, sempre nella zona di piazza Verdi adiacente al parco dei Cappuccini, per un totale di 128 contatti con 45 persone, soprattutto nella fascia under 39, per lo più maschi. Un riscontro positivo, considerato che meno della metà delle persone raggiunte risultava già nota al servizio diurno, dato che lascia spazio alla possibilità di ampliare le giornate di presenza. “Per arginare il fenomeno del consumo di stupefacenti bisogna proseguire con un lavoro di rete, per questo è importante la collaborazione con il settore pubblico e con il SerD”, hanno affermato la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer e il responsabile d’area Danilo Tucconi.