Papa Francesco: udienza, “non è tollerabile che il Mediterraneo diventi una tomba”, “è quanto di più opposto ci sia allo scontro tra civiltà”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il Mediterraneo è culla di civiltà, e una culla è per la vita! Non è tollerabile che diventi una tomba, e nemmeno un luogo di conflitto”. Lo ha detto il Papa, che ha dedicato la catechesi dell’udienza di oggi, in piazza San Pietro, al recente viaggio apostolico a Marsiglia, per partecipare alla conclusione dei Rencontres Méditerranéennes. “Questo è il sogno, questa è la sfida”, ha spiegato Francesco: “che il Mediterraneo recuperi la sua vocazione, di essere laboratorio di civiltà e di pace”.  “Il Mare Mediterraneo è quanto di più opposto ci sia allo scontro tra civiltà, alla guerra, alla tratta di esseri umani”, la tesi del Papa: “È l’esatto opposto, perché il Mediterraneo mette in comunicazione l’Africa, l’Asia e l’Europa; il nord e il sud, l’oriente e l’occidente; le persone e le culture, i popoli e le lingue, le filosofie e le religioni”. “Certo, il mare è sempre in qualche modo un abisso da superare, e può anche diventare pericoloso”, ha ammesso Francesco: “Ma le sue acque custodiscono tesori di vita, le sue onde e i suoi venti portano imbarcazioni di ogni tipo. Dalla sua sponda orientale, duemila anni fa, è partito il Vangelo di Gesù Cristo. Questo naturalmente non avviene per magia e non si realizza una volta per tutte. È il frutto di un cammino in cui ogni generazione è chiamata a percorrere un tratto, leggendo i segni dei tempi in cui vive”.

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