Papa Francesco: udienza, agire “perché le persone possano scegliere se emigrare o non emigrare”. “L’Europa ha bisogno di ritrovare passione ed entusiamo”

Foto Calvarese/SIR

“Il Mediterraneo deve essere un messaggio di speranza”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata ad un bilancio del suo recente viaggio apostolico a Marsiglia. “Questa speranza non può e non deve volatilizzarsi, no, al contrario deve organizzarsi, concretizzarsi in azioni a lungo, medio e breve termine”, l’appello di Francesco: “perché le persone, in piena dignità, possano scegliere di emigrare o di non emigrare”. “Occorre ridare speranza alle nostre società europee, specialmente alle nuove generazioni”, l’altro invito di Francesco: “come possiamo accogliere altri, se non abbiamo noi per primi un orizzonte aperto al futuro? Dei giovani poveri di speranza, chiusi nel privato, preoccupati di gestire la loro precarietà, come possono aprirsi all’incontro e alla condivisione?”. “Le nostre società tante volte ammalate di individualismo, di consumismo, di vuote evasioni hanno bisogno di aprirsi, di ossigenare l’anima e lo spirito, e allora potranno leggere la crisi come opportunità e affrontarla in maniera positiva”, la tesi del Papa: “L’Europa ha bisogno di ritrovare passione ed entusiasmo, e a Marsiglia posso dire che li ho trovati: nel suo pastore, il cardinale Aveline, nei preti e nei consacrati, nei fedeli laici impegnati nella carità, nell’educazione, nel popolo di Dio che ha dimostrato grande calore nella Messa allo Stadio Vélodrome. Ringrazio tutti loro e il presidente della Repubblica, che con la sua presenza ha testimoniato l’attenzione della Francia intera all’evento di Marsiglia. Possa la Madonna, che i marsigliesi venerano come Notre Dame de la Garde, accompagnare il cammino dei popoli del Mediterraneo, perché questa regione diventi ciò che da sempre è chiamata a essere: un mosaico di civiltà e di speranza”.

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