“Non si tratta di far diventare di due uffici in un ufficio solo, magari più grande, ma di ripensare l’intera struttura pastorale in Italia”. Lo ha precisato mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di chiusura del Consiglio episcopale permanente dei vescovi italiani, durante la quale è stata presentata una bozza di riforma della strutturazione e organizzazione della Cei. “Si tratta di un riforma della Segreteria generale – ha spiegato Baturi – fatta di Uffici e Servizi, ciascuno con un ambito di competenza pastorale, che è andato però crescendo senza un disegno unitario, senza sottolineare l’importanza di un ambito piuttosto che di altro”. “La spinta missionaria che ci viene chiesta da Papa Francesco deve interrogare anche le nostre strutture”, ha spiegato il segretario generale della Cei: “Il Papa ha chiesto una riconversione delle strutture in chiave missionaria, con una particolare attenzione all’essenzialità e all’aiuto dalle diocesi”. “È necessario che il lavoro della Cei tenga conto del desiderio di tutto il popolo di Dio di partecipare ai processi decisionali”, ha affermato Baturi: “Non si tratta di un semplice spostamento di confini, ma di operare una profonda riflessione”. Durante il Consiglio permanente che si è appena concluso, ha reso noto il segretario generale della Cei, “c’è stata condivisione circa l’urgenza di un ripensamento e sulle linee di sviluppo. Si è trattato di una prima riflessione, ora faremo un riscontro e man mano verrà elaborato un testo”.